Aquistata praticamente l’intera produzione mondiale dei prossimi tre mesi.
Nei Paesi poveri, la Gilead consente ai produttori di commercializzare la versione generica del farmaco.
Gli Stati Uniti hanno acquistato praticamente tutte le scorte mondiali per i prossimi tre mesi del remdesivir, uno dei due farmaci che hanno dimostrato di funzionare contro il Covid-19.
È stato Alex Azar, il segretario alla Salute, a dare l’annuncio dello “straordinario affare” concluso dal presidente Donald Trump, con Gilead Sciences, la società californiana che lo produce.
“Per quanto possibile, vogliamo garantire che qualsiasi paziente americano che abbia bisogno del remdesivir possa ottenerlo”, ha spiegato il ministro.
Il farmaco è pensato per disinnescare il meccanismo mediante il quale il virus si replica e magari surclassa il sistema immunitario dell’ospite.
A maggio ha ottenuto l’approvazione urgente dalla Food and Drug Administration (FDA) americana; e alla fine di giugno, quella dell’Agenzia europea per il farmaco, l’Ema, prima dell’ok definitivo della Commissione.
La raccomandazione dell’Ema si basa sui risultati preliminari del più grande studio finora condotto sul redemsivir, pubblicato sul New England Journal of Medicine.
Secondo cui accelera di 4 giorni (da 15 a 11 giorni) il recupero dei pazienti più gravi (ma uno studio realizzato in Cina e pubblicato da Lancet non ne ha confermato l’efficacia).
L’amministrazione Usa acquisterà il 100% della produzione farmaceutica di luglio e il 90% di quella di agosto e settembre in modo da poter curare circa 80 mila pazienti.
Il farmaco è decisamente costoso: 309 dollari per fiala, pari a un totale di 2.340 dollari per l’intera cura.
A maggio la Gilead aveva donato al governo americano il suo intero magazzino.