Senza una gamba, guida i turisti su monti e scogliere: ecco la storia di Lino
“Mi piace l’avventura, dove la sfida non è con gli altri ma con se stessi”.
Lino Cianciotto, 58 anni, guida ambientale paralimpica, ha perso una gamba nel corso di un’escursione in montagna.
Ma non ha smesso di accompagnare i turisti negli impervi sentieri del centro della Sardegna o su quelli costieri a picco sul mare della ‘Costa delle miniere’, tra Buggerru e Fluminimaggiore, nella parte sud occidentale dell’isola.
Non ha mai pensato ad abbandonare l’attività
Non ha pensato neanche per un istante di abbandonare le passioni che lo hanno animato fin da giovane:
dalla speleologia alle arrampicate sui costoni rocciosi, dalla mountain bike alle escursioni in mare col kayak.
Ha rischiato di doversi fermare nel 2013 quando, mentre era impegnato ad accompagnare un gruppo in un tour fotografico, una roccia si staccò dalla parete finendogli addosso.
“Ho chiesto io che mi amputassero la gamba”
Ricoverato all’ospedale di Cagliari, perse la gamba destra.
“Ho chiesto io che la amputassero, perché era ormai compromessa, per riprendere subito la mia vita.
A cosa serve qualcosa che è solo un peso?”.
L’incidente è stato “una banalità, che però mi ha compromesso la gamba”, spiega.
“Ho chiesto ai medici: ma mi porterà ancora in giro o dovrò portarla io?
E quando mi hanno detto che l’avrei dovuta portare io, ho chiesto di tagliarla.
Come i contadini che eliminano i rami malati per il bene dell’albero”.
Dopo l’incidente anche il brevetto da sub
Una scelta fatta con “grande consapevolezza, e a oggi so che l’ho azzeccata”.
Sconforto, paura? “E di che? – risponde – anzi quando l’hanno tagliata sono rinato, perché non avevo più dolori.
Le scelte vanno razionalizzate, valutate con i professionisti, e poi si avvia il percorso”.
Lino Cianciotto si è ripreso la vita con ancora maggiore forza.
Non solo non ha rinunciato alle attività che faceva prima, ma ha anche preso il brevetto da subacqueo: “Era una cosa che rimandavo sempre”, spiega.
I genitori, di Fonni, nel Nuorese, si sono trasferiti nell’Iglesiente per lavoro.
Qui è cresciuto Cianciotto, lui e il suo amore per la montagna.
Una passione che ha poi trasformato in professione, fin dagli anni ’80.