E in effetti le emozioni sono sempre state essenziali per questo interprete bruno, mingherlino, con il volto segnato dalle borse sotto gli occhi.
Che ha attraversato mezzo secolo di storia del cinema con uno stile inconfondibile: una miscela di istinto e professionalità maniacale.
Formatosi all’Actors Studio di Lee Strasberg, come James Dean, come il suo idolo Marlon Brando e il suo amico Robert De Niro.
Al pacino si è imposto come uno dei volti emergenti della “New Hollywood” degli anni 70, grazie alla caratteristica recitazione secca, nervosa e quel particolare sguardo magnetico, quasi febbrile.
Uno stile interpretativo che è portato alle estreme conseguenze in Scarface, un gangster movie violento, “iperrealista”, convulsivo, scritto da Oliver Stone e diretto da Brian De Palma.
Dove Pacino si scatena con una performance sopra le righe, perfettamente in sintonia con lo stile barocco del regista italoamericano.
Un film impreziosito dalla presenza di una splendida Michelle Pfeiffer, che sarà la sua partner anche in Paura d’amare.
Una commedia sentimentale firmata dal regista di Pretty Woman, che ci racconta con semplicità e delicatezza le intermittenze del cuore, attraverso la storia d’amore fra un cuoco ex galeotto e una cameriera con molti scheletri nell’armadio.
Una tematica che ritroviamo nel film che gli ha permesso di aggiudicarsi il premio Oscar, Scent of a Woman – Profumo di donna.
Dove un fascinoso Pacino è protagonista di una scena di tango indimenticabile (una scena che ha richiesto 2 settimane di prove e 3 giorni di riprese).