Falso profilo su Facebook: si rischia il carcere
Secondo la Cassazione, basta una caricatura che richiami l’identità di un altro per far scattare il reato di sostituzione di persona.
Si chiama «sostituzione di persona» ed è reato. Pertanto, si può finire in carcere.
Ecco cosa rischia chi crea un falso profilo su Facebook mettendoci la foto di un altro soggetto, fosse anche una caricatura o un disegno che richiami i suoi tratti somatici e lo renda identificabile.
Lo ha stabilito la Cassazione con una sentenza appena depositata [1].
Secondo gli ermellini, il reato viene commesso nel momento in cui avviene «l’illegittima sostituzione della propria all’altrui persona».
Cioè nel momento in cui si dichiara di essere l’utente che si vede, non l’utente che, in realtà si è.
Su Facebook, come su Instagram o qualsiasi altro social network.
Peggio ancora se lo scopo del falso profilo sul social è quello di rovinare la reputazione della persona di cui si sono presi a sua insaputa i connotati:
subentra a questo punto la diffamazione aggravata, in quanto è stata arrecata un’offesa «con qualsiasi altro mezzo di pubblicità» diverso dalla stampa.