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Picco seconda ondata? Spunta la data “nera” dei contagi

C’è la “proiezione” dell’esperto “Misure o 500 morti al giorno”

In frenata il tasso di crescita dei contagi: “È l’effetto delle misure anti assembramento”

Una proiezione fissa il picco al 27 novembre con 827mila casi.

La corsa dell’epidemia è in frenata, ma il picco è sempre più vicino. La data “nera” della seconda ondata sarà il 27 novembre.

A dirlo a Repubblica è Roberto Battiston, fisico dell’Università di Trento ed ex presidente dell’Agenzia spaziale italiana, che ha applicato le tecniche matematiche per studiare i buchi neri allo studio del virus.

“E quel giorno ci potrebbe essere il picco di infetti attivi con circa 827mila casi”, precisa Battiston. Un’altra previsione “funesta” che si aggiunge a quella azzeccata da un altro fisico.

Il presidente dell’Accademia dei Lincei Giorgio Parisi il 23 ottobre scorso aveva previsto 500 morti al giorno entro metà ottobre. Il 10 novembre sono stati 580 e, ieri, 623.

La frenata dei contagi

Ma dalla scienza arriva anche qualche buona notizia sulla progressione della curva dei contagi.

L’epidemia, nonostante l’aumento dei positivi, sembrerebbe in regressione. “Gli effetti si vedono – aggiunge Battiston – per tutta la prima metà di ottobre l’epidemia ha accelerato.

Poi sono arrivati i provvedimenti del governo, a cominciare da quello del 12 ottobre, e la tendenza si è invertita: i contagi aumentano ma con un tasso di crescita sempre più lento”.

Due sono i parametri da considerare per fotografare l’evoluzione del virus in Italia: gli infetti attivi (tutti i positivi a un dato giorno) e il tasso di crescita degli infetti attivi.

“Il tasso di crescita – spiega il fisico – ci dice la pendenza della curva degli infetti, è il parametro più sensibile per registrare i cambiamenti della pandemia: se il tasso di crescita è positivo gli infetti aumentano, se è pari a zero gli infetti sono stazionari, se è negativo gli infetti diminuiscono”.