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Germania aumento focolaio: rischio nuovo lockdown

«La nostra fiducia nella ditta Tönnies è pari a zero», ha detto Thomas Kuhlbusch, capo dell’unità di crisi di Guetersloh.

Secondo la versione di Clemens Tönnis, capo dell’azienda e celebre per essere il proprietario della squadra di calcio di Bundesliga Schalke 04, causa primaria del contagio sarebbero le centinaia di lavoratori stranieri, in maggioranza polacchi e rumeni.

Nel lungo weekend dell’11 giugno hanno visitato le famiglie nei loro Paesi d’origine, la prima volta dall’inizio della pandemia, dove si sarebbero infettati. Al ritorno in Germania, molti di loro hanno viaggiato insieme in bus sovraffollati anche per 17 ore.

Ma il segreto sporco del gruppo e dell’intero settore della lavorazione delle carni in Germania è in realtà proprio la condizione di lavoro e di vita dei Gastarbeiter stranieri, provenienti da ben 87 nazioni.

Sono spesso alloggiati in massa in dormitori insalubri, dove non viene rispettata alcuna misura sanitaria o di sicurezza.

E sono pagati con salari molto inferiori al minimo in vigore in Germania, grazie alla finzione di essere assunti da società sub-contraenti, datori di lavoro ufficiali di circa metà degli addetti all’impianto di Tönnies.

Di tutto questo Tönnis non fa parola, rifiutando ogni responsabilità.

Non solo. Il comitato d’emergenza contesta all’azienda di non aver fornito la lista completa degli indirizzi di tutti i dipendenti, impedendo in tal modo la verifica immediata dell’estensione del contagio e il suo isolamento.

Venerdì ne mancavano ancora almeno un terzo. Soltanto alle prime ore di sabato, le autorità hanno avuto a disposizione tutti i recapiti dei 6500 addetti.

La vicenda ha anche uno strascico politico. Il ministro degli Esteri, Heiko Maas ha criticato Laschet, che alle prime notizie del focolaio nell’impianto di Guetersloh, aveva indicato negli operai polacchi e rumeni i responsabili del contagio, senza far riferimento alle condizioni in cui vengono tenuti.

Laschet si è poi corretto. Ma Maas, con il pensiero rivolto ai rapporti con Varsavia e Bucarest, lo ha invitato a scusarsi pe lre sue dichiarazioni «pericolose».

Intanto, il capo dei deputati verdi al parlamento regionale, Anton Hofreiter, ha chiesto alle catene dei supermercati il boicottaggio dei prodotti di Tönnies

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