In Germania è già diventato «il disastro della Tönnies».
Sono saliti a 1.330 i contagiati da Covid-19 nel più grande mattatoio d’Europa, a Guetersloh, nel Land tedesco del Nord Reno-Vestfalia.
L’infezione si allarga di ora in ora, man mano che giungono i risultati dei tamponi completati ieri sui circa 6500 addetti della Tönnies, l’azienda proprietaria dell’impianto.
Mancano ancora gli esiti di circa 2 mila prelievi.
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L’impianto è chiuso dall’inizio della settimana appena trascorsa, così come le scuole e i nidi dell’intera circoscrizione di Guetersloh.
I dipendenti e il management sono stati tutti messi in quarantena stretta.
Di più, poiché molte famiglie vivono in una precisa area della città di Verl, non lontano dalla fabbrica, è stata creata anche una zona rossa, nella quale vivono circa 670 persone.
Da giovedì anche la Bundeswehr, l’esercito federale, è stata mobilitata.
La situazione è molto tesa.
Si temono anche disordini e proteste sociali, se chiusure e misure restrittive dovessero essere rimesse in vigore, prospettiva per nulla esclusa.
Ieri mattina il ministro-presidente del Land, Armin Laschet, ha fatto una visita a Guetersloh per incontrare il comitato d’emergenza che sta gestendo la crisi e valutare da vicino la gravità della situazione.
Laschet, che è anche uno dei tre candidati alla guida della Cdu per la successione ad Angela Merkel, ha messo in guardia dal rischio di una nuova ondata della pandemia e non ha escluso di ripristinare il lock down nell’intero Stato federale.
Il ministro della Sanità del Nord Reno-Vestfalia ha intanto disposto test obbligatori per l’intero settore della lavorazione delle carni, che occupa circa 20 mila addetti e viene considerato particolarmente a rischio.
Pensi che sia solo un normale garage, ma aspetta di vedere il suo interno!Consigli e Trucchi
Il caso della Tönnies ha portato in primo piano una gravissima realtà sanitaria e sociale, legata all’industria della carne in Germania.