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Covid-19, Regione Veneto riconosce bonus 1200 euro per personale sanitario

altri servizi nei quali sia possibile individuare personale dedicato ad attività istituite appositamente per far fronte all’emergenza Covid, dedicate ai pazienti o ai presunti tali.

E fino a 600 euro per gli altri operatori impegnati in attività connesse a supporto dell’emergenza.

Sono poi previste anche l’estensione dell’indennità ‘Malattie Infettive’, pari a 5,16 euro per ogni giornata lavorata nei reparti Covid e nei servizi connessi, e dell’indennità ‘Sub Intensiva’, pari a 4,16 euro giornalieri.

In questo caso gli importi relativi ai mesi di febbraio, marzo e aprile saranno erogati con lo stipendio di giugno.

Per tutti stiamo pensando anche a una forma di ringraziamento formale, che rimanga nella storia professionale di ognuno, anticipa infine Zaia.

Se però ieri i sindacati di comparto Cgil, Cisl e Uil del Veneto si sono felicitati per l’accordo, che porta ad un riconoscimento legato all’esposizione al rischio e non alla qualifica professionale.

Oggi Giovanni Campolieti, della Cgil Medici Veneto, lamenta la decisione delle organizzazioni sindacali della dirigenza sanitaria di non accettare la proposta della Regione.

Proposta che prevedeva un reparto dei fondi sulla base di criteri legati anche alla qualifica e che avrebbe quindi portato ad un maggior riconoscimento per i medici dirigenti.

Il rifiuto è stato dettato da tre motivazioni, spiega in una nota il sindacato Anaao Assomed, che parla di elemosina.

I tre motivi sono il mancato riconoscimento da parte della Regione delle differenti condizioni di esposizione al rischio e di differenti responsabilità presenti sia nel personale della Dirigenza sanitaria che nel personale del comparto sanità.

La differenza fino ad ora presente nel Veneto nei riguardi del rischio biologico, che viene riconosciuto per il personale del comparto e non per la dirigenza sanitaria.

L’indignazione delle diverse categorie professionali della dirigenza del ruolo sanitario dinanzi all’ennesimo atto regionale di esplicita non considerazione delle loro particolari peculiarità, fondamentali nella fase acuta della pandemia, spiega il sindacato.

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