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Colossale frode delle mascherine cinesi alla Regione

Regione subisce una frode smisurata con le mascherine cinesi.

Nel mirino ci sono appalti pubblici (fatti con procedure semplificate, quelle dell’emergenza) per almeno 100 milioni di mascherine e un valore di 45 milioni di euro.

Domenico Arcuri, commissario all’emergenza Co-vid, si è già rivolto agli avvocati per presentare una denuncia come parte lesa, in seguito al blocco, effettuato da 250 finanzieri, di una frode smisurata
nella fornitura di mascherine chirurgiche alla Protezione civile e alla Regione Toscana.

Arrestati 13 imprenditori cinesi, scoperti 90 lavoratori clandestini, sequestrati milioni di mascherine già confezionate.

Decine di lavoratori sfruttati per produrre milioni di mascherine destinate al dipartimento della Protezione civile e a Estar, la centrale acquisti in sanità della Regione Toscana.

Nasce dagli approfondimenti su un imprenditore cinese occulto – finito da mesi nel mirino della procura di Prato per le sue ditte gestite con dei prestanome – l’inchiesta che ieri ha portato all’arresto in flagranza di reato di 13 imprenditori orientali.

Oltre al danno (economico e fiscale) i timori sanitari:

le mascherine non sarebbero state conformi ai requisiti previsti, dato che l’Istituto superiore di sanità (Iss) aveva espresso parere contrario alla loro produzione e commercializzazione.