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Silvia Romano rompe il silenzio e svela un retroscena.

“Cosa c’era sulla tessera Atm” Il sogno islamico della Romanodi

La 25enne parla della sua conversione e del sogno sul suo nuovo nome:

“Passavo ai tornelli e sulla tessera Atm c’era scritto Aisha”

Torna a parlare Silvia Romano, divenuta Aisha dopo la conversione religiosa all’Islam seguita al rapimento in Kenia avvenuto nel 2018, e lo fa in un’intervista concessa al portale

“La Luce”, il più adatto per poter parlare dei cambiamenti avvenuti nella sua vita.

“Prima di essere rapita ero completamente indifferente a Dio, anzi potevo definirmi una persona non credente”, racconta la 25enne, che parla anche della comunità musulmana presente nel villaggio di Chakama in Kenia, dove operava come volontaria.

“C’era una moschea, c’erano i musulmani, un mio grande amico era musulmano ma io non mi sono mai posta molte domande.

Il venerdì lo vedevo con la tunica e sapevo che andava alla moschea, ma la cosa è rimasta lì.

C’erano anche delle ragazzine che il venerdì vedevo con il velo ma non c’era proprio interesse da parte mia”.

Tutto questo, almeno, fino all’avvenuta conversione.

“Nel momento in cui fui rapita, iniziando la camminata, iniziai a pensare:

io sono venuta a fare volontariato, stavo facendo del bene, perché è successo questo a me? Qual è la mia colpa?

È un caso che sia stata presa io e non un’altra ragazza? È un caso o qualcuno lo ha deciso?

Queste prime domande credo mi abbiano già avvicinato a Dio, inconsciamente”.