“Sembrava una bomba”: parla l’unico passeggero del treno deragliato
Seduto a bordo del treno 10776 Trenord mercoledì mattina c’era solo un 49enne.
Sul treno non era presente il personale: macchinista e capotreno erano rimasti a terra, in stazione
I frammenti di vetro che, come una pioggia di schegge, gli sono caduti intorno.
I sedili ribaltati, a testa in giù, disseminati per la carrozza in bilico sui binari, e fuori una nuvola di polvere.
Dentro cui si sembrava essersi fermato, sospeso, anche il tempo.
Attimi scanditi dalla paura che a S., l’unico passeggero che mercoledì mattina era a bordo del treno “fantasma” deragliato a Carnate, sono sembrati lunghissimi.
“Mi sono ritrovato all’improvviso come dentro una bomba”, racconta in esclusiva a MilanoToday.
E le immagini di quello che il 49enne, cittadino marocchino, ha visto si sono stampate nella sua mente e da lì non vanno più via.
“Non dormo più, ho paura. Rivedo tutto quello che mi sono trovato davanti: i finestrini che venivano giù, i sedili rotti e il treno che andava avanti e poi indietro”.
Il viaggio da solo su un treno “fantasma”
E su quel treno – il 10776 Trenord che dalla stazione di Robbiate doveva partire alle 12.22 per arrivare a Milano Porta Garibaldi alle 12.59 – S. non doveva nemmeno esserci.
Uno scherzo del destino che fortunatamente ha potuto però raccontare. “Mi sono addormentato”, spiega.
“Ho dormito per tutto il viaggio, dopo aver preso un treno a Milano in mattinata”.
Poi, quando ha aperto gli occhi, era già alla stazione di Paderno Robbiate.
E ha deciso di restare a bordo del convoglio per ripartire alla volta di Monza.
Così è rimasto seduto su un sedile in una carrozza situata verso la fine del treno.
Una scelta che – probabilmente – gli ha salvato la vita.
“C’ero soltanto io, intorno a me non ho visto proprio nessuno”, racconta con le immagini di quanto accaduto ancora vivide nella mente.
“Le porte erano aperte e poi si sono chiuse da sole”. E il treno ha iniziato a spostarsi.
“Si muoveva piano e non ho mai visto una cosa così e infatti mi sono chiesto «Come mai? Cosa sta succedendo?».
Poi il viaggio, durato oltre sei chilometri, con il paesaggio che dalla provincia di Lecco ha sconfinato in Brianza, fino alla stazione di Carnate.