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Ruffini: è ufficiale «Le tasse cambieranno così».

In una prima fase coinvolgendo solo le imprese minori in contabilità semplificata (fino a 400 mila euro di ricavi da servizi o 700 mila da beni) e i contribuenti in regime forfettario (partite Iva fino a 65 mila euro di ricavi), in tutto circa 3 milioni di soggetti.

Poi, in una seconda fase, si potrebbero aggiungere autonomi, professionisti e società di persone in contabilità ordinaria, un altro milione circa.

Quello che dovremmo fare noi per rendere operativa la riforma sarebbe l’implementazione del sistema informatico completando la fatturazione elettronica con l’evidenza telematica dell’incasso.

Che di regola avviene in un momento successivo, e delle spese effettive sostenute nel periodo di calcolo dell’imposta».

Insomma, un fisco just in time, grazie alle informazioni trasmesse telematicamente all’Agenzia.

Che a quel punto potrebbe anche prelevare il dovuto dal conto corrente del contribuente?

«È un’ipotesi che si potrebbe realizzare su base volontaria e salvo conguaglio.

Altrimenti potrebbe essere lo stesso contribuente a disporre il versamento del dovuto ogni mese o ogni tre.

Questa semplificazione porterebbe anche all’estensione della dichiarazione precompilata Irpef per questi contribuenti».

Semplificare certamente aiuta, ma i contribuenti, soprattutto il ceto medio, vogliono pagare meno tasse.

«Il governo ha tra gli obiettivi della riforma la riduzione del prelievo sul ceto medio.

E anche il contrasto all’evasione, perché l’equazione “pagare meno, pagare tutti” è sempre valida».

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