La Fondazione Giglio attraverso il Centro Antiveleni di Pavia, con cui è costantemente in contatto sin dal primo paziente, ha reperito l’antidoto in un ospedale di Catania.
La diagnosi di intossicazione da botulino però ora dovrà essere ora confermata dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma a cui la Fondazione Giglio ha già inviato, ieri pomeriggio, i primi campioni (siero, feci, aspirato gastrico) prelevati dai pazienti giunti in pronto soccorso.
Dei 23 pazienti accettati dal pronto soccorso del Giglio, i tre più gravi sono stati trasferiti, mercoledì sera, nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale “Cimino” di Termini Imerese.
Altri quattro sono stati ricoverati nel reparto di medicina dello stesso nosocomio locale, uno in neurologia e nove con sintomi più lievi invece sono stati dimessi.
Sei invece al momento sono in osservazione nell’area di emergenza dell’ospedale di Cefalù.
“La patologia è evolutiva pertanto i pazienti vengono costantemente monitorati” ha spiegato infatti il responsabile del pronto soccorso Emanuele Sesti.
I lavoratori interessati son operai del cantiere del raddoppio ferroviario della linea Palermo Messina.
A pranzo erano andati a mangiare, come tutti i giorni, alla mensa del cantiere poche ore dopo i primi malori e la corsa in ospedale.