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Monitoraggio Iss, ecco le Regioni che potrebbero cambiare colore:

Monitoraggio Iss, ecco le Regioni che potrebbero cambiare colore:

È atteso per venerdì il consueto monitoraggio settimanale dell’Iss, seguito dalle ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza.

Molte Regioni italiane (forse ben 7 su 9) sperano nel passaggio dalla zona rossa a quella arancione: in questo caso quasi tutta l’Italia, da martedì 13 aprile, potrebbe essere in zona arancione. Vediamo chi può sperare di uscire dalla zona rossa.

Da martedì 13 aprile gran parte dell’Italia potrà tornare in zona arancione. Molte delle Regioni attualmente in zona rossa, infatti, dopo il consueto monitoraggio settimanale del venerdì, potrebbero tornare nella fascia di restrizioni meno stringenti.

Non ci saranno, però, zone gialle, al momento escluse per decreto fino al 30 aprile. In attesa delle nuove ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza, sono attualmente in zona arancione Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Umbria, Veneto e le province autonome di Bolzano e Trento. Nessuna di queste sembra rischiare la zona rossa.

In cui, invece, al momento si trovano: Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta.

Le Regioni che potrebbero passare dal rosso all’arancione sono probabilmente ben sette su nove: chi torna in arancione vede riaprire i negozi (anche i parrucchieri), può far visita a parenti e amici e circolare nel proprio comune liberamente e vede riaprire anche le scuole fino alla terza media con almeno il 50% di presenza per le superiori.

Quali Regioni sperano nel passaggio da rosso ad arancione

In molte Regioni i dati, in questa settimana, sono in miglioramento. Ma i numeri sono sicuramente influenzati dalla particolarità di questa settimana, in cui ci sono state le festività pasquali.

La maggior parte delle Regioni, infatti, ha visto calare drasticamente il numero dei test effettuati, tra tamponi molecolari e antigenici.

Il che, ovviamente, comporta un inevitabile abbassamento dei casi positivi riscontrati. I dati, quindi, potrebbero non essere del tutto attendibili, considerando questo calo.