Sulla stretta vincono le Regioni: cosa succede per locali e palestre.
Vince la linea delle Regioni: evitato il pugno duro sulle attività commerciali. Salvi cinema e piscine, ipotesi didattica a distanza a rotazione.
Il nuovo Dpcm inizia a prendere forma: dopo le prime indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, le Regioni hanno avuto la meglio sulla linea dura del governo.
Infatti una parte dei giallorossi, “guidata” dai ministri Franceschini e Speranza, avrebbe voluto sposare la linea del pugno duro contro la movida per combattere la diffusione del Coronavirus.
Ma un drastico giro di vite non ci sarà, almeno per il momento. Anche perché lo stesso premier Giuseppe Conte non solo avrebbe preferito aspettare e monitorare la curva epidemiologica prima di varare altre misure, ma ha voluto sottolineare che la situazione non è come quella della scorsa primavera: “Dobbiamo adottare scelte proporzionate e ponderate.
La gente è stanca ed esasperata e c’è il rischio di disordini sociali”. Quindi le norme rigidissime paventate da qualche rappresentante dell’esecutivo sono momentaneamente congelate.
Magari torneranno sul tavolo delle ipotesi qualora i contagi dovessero continuare a salire significativamente nei prossimi giorni. Ma per ora i governatori possono ritenersi soddisfatti dell’accordo raggiunto: al governo hanno chiesto interventi proporzionati, condivisi in tutto il Paese e misure più stringenti nelle zone più colpite quando servono.
“Unica nota stonata il ministro Azzolina sulla scuola: per la didattica a distanza servono regole chiare e da subito. Basta tavoli inconcludenti”, fa notare il governatore della Liguria Giovanni Toti. Avanzate inoltre le richieste di coinvolgere i medici di famiglia nei tamponi rapidi e di svolgere i test salivari in farmacia: “Proposte di buonsenso che speriamo vengano accolte”.
Nel frattempo si attende la conferenza stampa del presidente del Consiglio, che stasera alle ore 20 dovrebbe illustrare le nuove norme introdotte nel Dpcm.
Prima però, alle ore 16, ha incontrato i capi delegazione Dario Franceschini (Pd), Roberto Speranza (Liberi e uguali), Alfonso Bonafede (Movimento 5 Stelle), Teresa Bellanova (Italia Viva), il ministro Francesco Boccia (Affari regionali) e il sottosegretario Riccardo Fraccaro per tracciare le linee definitive.
L’accordo con le Regioni
Ma in cosa consisterà la stretta? Innanzitutto c’è da sottolineare che alla fine si tratterà di una “serratina” notturna rispetto al coprifuoco che avrebbe voluto l’ala intransigente del governo.