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La profezia di Ricolfi: una seconda ondata di coronavirus, “Sarebbe una catastrofe”

Già, l’impennata di casi a partire soprattutto dall’ultima settimana di giugno:

“Nelle ultime due settimane, ha cominciato a salire in modo sistematico e preoccupante.

Nella scorsa intervista i calcoli della Fondazione Hume segnalavano 15-20 province critiche, ora ne segnalano quasi il doppio.

E in queste province non vi sono solo le ‘solite’ province della Lombardia e del resto del Nord ma anche molte province del Centro Italia (fra cui Firenze e Roma) e del Mezzogiorno, ad esempio Avellino, Sassari, Chieti, Pescara, Salerno…”.

Insomma, la situazione non è rosea secondo le analisi della Fondazione Hume.

Il nodo del lockdown preoccupa RIcolfi, che ha qualcosa da ridire su come è stato gestito a fine inverno:

secondo il sociologo, è arrivato troppo tardi e di conseguenza la riapertura è arrivata troppo tardi, danneggiando in modo grave l’economia del Belpaese.

“Sono piuttosto sicuro che aver ritardato di circa un mese il lockdown (il vero lockdown inizia solo il 22 marzo, ossia più di un mese dopo Codogno)

non ha solo aumentato drasticamente il numero dei decessi, ma ha anche danneggiato l’economia (se si fosse chiuso subito, la chiusura sarebbe durata di meno)”.

Infine, Ricolfi chiude la chiaccierata con l’HP con una domanda al governo:

“Sul domani sono assai meno sicuro, ma la domanda me la faccio:

oltre a far ripartire l’economia, non dovremmo preoccuparci – proprio per il bene dell’economia – di evitare l’arrivo di una seconda ondata?”.

Che sarebbe, appunto, una catastrofe

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