Il 3 agosto abbiamo fatto colazione insieme a Gioele, poi lei mi ha detto che andava a Milazzo.
Ma sapevo che aveva voglia di andare anche alla Piramide della luce, l’aveva detto a mio fratello e a mia cognata.
Quel giorno non si è portata con sé il telefono perché si appoggiava sempre a me», ha biascicato al mattino durante la ricognizione alla ricerca di Gioele.
E poi tra la fatica della salita e il caldo tropicale si è lasciato andare: «Non credo assolutamente che Viviana possa aver fatto del male a nostro figlio.
Lo adorava. Era la sua anima».
Poi: «Lasciatemi da solo, lasciatemi in pace. Andatevene tutti».
Rabbia, dolore. Davanti al traliccio dell’Enel dov’è stato ritrovata morta la moglie Viviana, Daniele Mondello ha alzato gli occhi al cielo, ha modificato il viso diventata ormai una maschera di sofferenza e con una smorfia ha farfugliato:
«Non ci credo che lei si sia buttata da qui».
Poi il silenzio durato otto ore. Interrotto soltanto dal pianto senza freni alla vista della bara con dentro quel che restava di suo figlio.
Avrebbe voluto vederlo Gioele, ma gli è stato sconsigliato.
Il nonno e l’avvocato
Ci ha tentato anche nonno Letterio, ma quando ha chiesto di scendere giù, il cordone di agenti glielo hanno impedito.
«È meglio di no, gli ha sussurrato un parente stretto. E lui con un filo di voce:
«Non ho potuto vedere mia nuora, e adesso m’impediscono di vedere anche mio nipote.
Che gli hanno fatto, com’è ridotto, perché tanto accanimento.
Posso sapere cosa gli è successo? Perché mi nascondono tutto»? Domande senza risposta.
Letterio Mondello ha insistito: «Chiamiamo i nostri avvocati, il nostro medico legale, siamo qui da ore», dice rivolgendosi all’altro figlio e agli amici che tentavano di salvaguardarlo dalla ressa dei giornalisti.
Il ritrovamento dei resti fa montare la polemica.
Pietro Venuti, uno dei legali della famiglia pone dei dubbi:
«Come mai non è stato trovato prima? Io ho rappresentato le mie perplessità dopo aver fatto un sopralluogo di 3 ore e mezza, guardando la morfologia del territorio».