Fauci ha spiegato che uno dei sintomi cardine della sindrome da stanchezza cronica è una sensazione di fatica che si protrae nel tempo e che tende a peggiorare in maniera drastica dopo un’intensa attività fisica e/o mentale.
A questa manifestazione possono, altresì, associarsi altri segni clinici tra cui: mal di testa intenso, dolori muscolari immotivati, artralgia, deficit di memoria e concentrazione. E ancora: mal di gola ricorrente, sonno agitato e non ristoratore, linfonodi ingrossati del collo e delle ascelle.
Quando la stanchezza diventa eccessiva, il malato non è più in grado di vivere normalmente la quotidianità. Fatica a muoversi, resta spesso a letto, gli riesce persino difficile allontanarsi dalla propria abitazione.
Questa condizione, che inevitabilmente comporta un isolamento dal contesto sociale, può portarlo a soffrire di depressione.
La pericolosità del COVID-19 sembra dunque non esaurirsi con l’ultimo tampone negativo. Sono tante, infatti, le persone che, una volta ufficialmente “guarite”, sono costrette a lottare contro sintomi cronici, con la qualità della vita che risulta indubbiamente peggiorata.