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Coronavirus, Medici Senza Frontiere: “vediamo morire le persone rapidamente”

Questa unità è l’unica struttura finora dedicata al trattamento del Covid-19 per tutto il sud dello Yemen.

Non abbiamo altra scelta che riutilizzare i dispositivi di protezione individuale (DPI) perché non ne abbiamo abbastanza. L’accesso ai test è incredibilmente limitato. Non abbiamo abbastanza ventilatori, abbiamo bisogno di più erogatori di ossigeno e di una catena di fornitura affidabile. Regolatori, tubi, maschere. Tutto questo ci manca spesso. È una sfida enorme”.Khairil MusaDottore MSF che lavora nella terapia intensiva ad Aden

Il cortile del centro è pieno di file di bombole di ossigeno, 250 sono quelle necessarie ogni giorno per permettere ai pazienti di continuare a respirare.

Il coronavirus diminuisce l’ossigeno nel corpo, quindi per curarlo bisogna compensare questa mancanza. Sembra semplice, ma i pazienti hanno bisogno di un livello di ossigeno estremamente elevato. I pazienti con una forma grave della malattia hanno bisogno di un’enorme quantità di ossigeno al minuto. Questa è una sfida enorme in termini di approvvigionamento ad Aden.Khairil MusaDottore MSF che lavora nella terapia intensiva ad Aden

Il fabbisogno di ossigeno è spaventosocontinua , quando viene interrogato sulle principali difficoltà di fornire ossigeno ai pazienti. Non c’è ossigeno centralizzato, non c’è ossigeno liquido, siamo comunque ad Aden che dispone di un certo numero di risorse, materiali e personale. Vi lascio immaginare come sia la situazione nei luoghi più remoti dello Yemen”.Thierry DurandCoordinatore del progetto di MSF ad Aden

Facciamo il giro per controllare i livelli di ossigeno dei pazienti spiega ancora di MSF. A volte sembra stiano bene e reagiscano alla terapia, ma poi un attimo dopo sono morti. Altri ansimano, sono senza fiato e sono quelli che muoiono più rapidamente. Si stancano e smettono di respirare”.Khairil MusaDottore MSF che lavora nella terapia intensiva ad Aden

Un numero così elevato di decessi pone anche il problema della gestione dei cadaveri.

Non abbiamo un obitorio nel centro. C’è un Imam che viene a recuperare i cadaveri per riportarli alle famiglie, ma non ci sono abbastanza persone per gestire i corpi senza vita”.Khairil Musa
Dottore MSF che lavora nella terapia intensiva ad Aden

Le immagini dei droni scattate da giornalisti in altre parti della città mostrano file di tombe scavate di recente. I dati forniti dalle autorità indicano che le sepolture quotidiane in città sono aumentate: da 80 a 90 nelle ultime settimane, contro le 10 prima dell’epidemia.

Il personale sanitario soffre perché non può salvare i propri pazienti. Soffre perché ci sono tanti morti”.Thierry DurandCoordinatore del progetto di MSF ad Aden

Il team sta lavorando senza sosta, facendo tutto il possibile per i pazienti e per ricevere i presidi sanitari necessari, in particolare l’ossigeno, il più rapidamente possibile.

Presto, il centro sarà ampliato per raggiungere una capacità di 72 posti letto.

Il sistema sanitario yemenita ha urgente bisogno di aiuto da parte delle Nazioni Unite e dei paesi donatori per far fronte all’epidemia di Covid-19 ed evitare che la situazione peggiori ulteriormente.

È una crisi troppo grande, non possiamo affrontarla da soli.Khairil MusaDottore MSF che lavora nella terapia intensiva ad Aden

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