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Coronavirus, hotel riduce il personale: cameriere si toglie la vita a 27 anni. “Perdonatemi”

Il 40enne è stato trovato impiccato in un container.

Al suo fianco solo un breve messaggio per salutare l’attuale compagna. Lascia una bimba piccola.

Il 20 maggio un’altra tragica morte a Teramo: Francesca D. P., aiuto di cuoca di 33 anni, è stata trovata impiccata nella sua abitazione dopo essere finita fuori strada con l’auto ed esserci procurata molte ferite.

Questo ha raccontato al telefono a un’amica dopo essere ritornata a casa da una serata passato con amici a bere un drink.

Poi più nulla per 19 ore, neanche un collegamento su Facebook dove la 33enne era sempre presente. Sulla sua morte è stata aperta un’indagine.

La sera del 21 maggio, in meno di 24 ore, Gennaro T., 62 anni, si è lanciato dal ponte San Ferdinando, a Teramo.

A dare l’allarme è stata una coppia di passanti che lo avevano visto gettare a terra un ombrello bianco e blu, arrampicarsi sul parapetto del ponte, allargare le braccia e buttarsi nel vuoto facendo un volo di 12 metri.

Anche in questo caso nessuno riesce a dare una spiegazione al tragico gesto.

Infine la morte più agghiacciante, avvenuta il 25 maggio.

Verso l’ora di pranzo, in contrada Borea San Domenico, frazione di Atri, si è tolto la vita impiccandosi a un albero, Domenico R., papà di 55 anni.

«Vado un’oretta nell’orto, ho delle cose da fare e torno per pranzo» aveva detto alla moglie.

Quanto non lo ha visto rincasare ha mandato una delle figlie a cercarlo.

La figlioletta lo ha trovato senza vita appeso con una corda a un albero.

Le sue grida disperate hanno attirato i vicini, ma per l’uomo ormai non c’era più nulla da fare.

Non ha lasciato lettere per spiegare il suo gesto, ma tutti in paese dicono che aveva preso male la cassa integrazione disposata a casua dell’emergenza Covid.

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