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Coronavirus, contagio in un resort: 470 turisti bloccati in quarantena

Più recente la scoperta di positività tra i ragazzi romani di rientro da Porto Rotondo, in Gallura: erano stati a una serata con oltre 500 persone, alcuni di loro arrivavano da Ibiza.

Eppure, appena passato Ferragosto, la chiusura delle discoteche disposta a livello nazionale ha creato polemiche non solo tra gli addetti al settore per le perdite economiche:

attacchi anche dalla Lega Nord che supporta la maggioranza.

L’ordinanza del presidente della Regione, Christian Solinas, dava l’ok alle discoteche all’aperto, ma con due metri di distanza in pista e uno per tutti.

Il nuovo divieto, invece, sostengono i detrattori, moltiplicherebbe i ritrovi di fine estate nelle ville private o in spiaggia, senza alcun controllo.

Mentre negli aeroporti sardi solo a Cagliari, da oggi, si possono fare i test veloci per chi arriva da paesi a rischio.

A Olbia da domani, poi Alghero.

In prima linea, come sempre, i sindaci spesso dei piccoli comuni: sono loro, di nuovo come succedeva in primavera, a far la conta in diretta dei casi:

dall’Ogliastra di Orosei alla Maddalena, fino al Sulcis di Nuxis.

Lo fanno via comunicato o con un post sui social per avvertire i cittadini.

Il bollettino dell’Unità di crisi regionale a luglio aveva registrato per più giorni consecutivi zero casi.

Da fine luglio si registra una risalita con 110  positivi al 17 agosto, in tutto sono 1500.

Lo sbilanciamento è ancora verso il nord dell’isola: 910 i casi tra il Sassarese e la Gallura.

È questa ora la nuova frontiera: spiagge e luoghi di vacanza, non più corsie d’ospedale e residenze per anziani dove si era diffuso il virus tra marzo e aprile.

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