Più recente la scoperta di positività tra i ragazzi romani di rientro da Porto Rotondo, in Gallura: erano stati a una serata con oltre 500 persone, alcuni di loro arrivavano da Ibiza.
Eppure, appena passato Ferragosto, la chiusura delle discoteche disposta a livello nazionale ha creato polemiche non solo tra gli addetti al settore per le perdite economiche:
attacchi anche dalla Lega Nord che supporta la maggioranza.
L’ordinanza del presidente della Regione, Christian Solinas, dava l’ok alle discoteche all’aperto, ma con due metri di distanza in pista e uno per tutti.
Il nuovo divieto, invece, sostengono i detrattori, moltiplicherebbe i ritrovi di fine estate nelle ville private o in spiaggia, senza alcun controllo.
Mentre negli aeroporti sardi solo a Cagliari, da oggi, si possono fare i test veloci per chi arriva da paesi a rischio.
A Olbia da domani, poi Alghero.
In prima linea, come sempre, i sindaci spesso dei piccoli comuni: sono loro, di nuovo come succedeva in primavera, a far la conta in diretta dei casi:
dall’Ogliastra di Orosei alla Maddalena, fino al Sulcis di Nuxis.
Lo fanno via comunicato o con un post sui social per avvertire i cittadini.
Il bollettino dell’Unità di crisi regionale a luglio aveva registrato per più giorni consecutivi zero casi.
Da fine luglio si registra una risalita con 110 positivi al 17 agosto, in tutto sono 1500.
Lo sbilanciamento è ancora verso il nord dell’isola: 910 i casi tra il Sassarese e la Gallura.
È questa ora la nuova frontiera: spiagge e luoghi di vacanza, non più corsie d’ospedale e residenze per anziani dove si era diffuso il virus tra marzo e aprile.