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Chiara Ferragni, il manager licenziato: lui rompe il silenzio

Fabio Maria Damato rompe il silenzio sul licenziamento dal gruppo Ferragni

Recentemente, Fabio Maria Damato ha deciso di rispondere alle dichiarazioni ufficiali rilasciate dalle aziende Fenice e TBS Crew, parte del brand Ferragni, riguardo alla sua uscita dal gruppo.

Damato, che ha ricoperto il ruolo di general manager per il gruppo Ferragni per circa sei anni, ha scelto di raccontare la sua versione dei fatti attraverso delle storie sul suo profilo Instagram. Vediamo in dettaglio cosa ha detto e quali sono le implicazioni di questa vicenda.

L’annuncio di Fabio Maria Damato

Fabio Maria Damato, ex general manager del gruppo Ferragni, ha annunciato pubblicamente che non sarà più parte della squadra. “Domani sarà il mio ultimo giorno da General Manager di TBS Crew e del Chiara Ferragni Brand”, ha scritto Damato su Instagram, esprimendo gratitudine verso tutti i professionisti e talenti con cui ha lavorato, inclusi Marina Diguardo, Francesca e Valentina Ferragni, Pietro Terzini, Manuele Mameli e Luca Vezil.

Tuttavia, Damato non si è limitato ai ringraziamenti e ha voluto rispondere alle dichiarazioni ufficiali rilasciate dalle aziende del gruppo Ferragni riguardo al suo licenziamento.

La replica di Fabio Maria Damato

Nelle sue storie su Instagram, Damato ha espresso il suo disappunto per come la situazione è stata gestita, sottolineando che il suo lavoro e quello dei suoi colleghi è stato oscurato da questa vicenda. “Resto amareggiato per come questa vicenda abbia messo in ombra anni di duro e onesto lavoro fatto dalle società e dalle persone coinvolte”, ha affermato. Ha anche evidenziato come il lavoro svolto non sia frutto del caso o della fortuna, ma di sforzi costanti e successi ottenuti con impegno e dedizione.

Damato ha poi parlato della sofferenza che questa situazione ha causato ai dipendenti delle aziende coinvolte. “Mi ferisce la sofferenza inflitta ai dipendenti di tutte le società che si sono sentiti attaccati pubblicamente e hanno visto messe in pericolo le aziende per cui lavorano e di conseguenza i loro posti di lavoro”, ha detto, sottolineando la gravità delle ripercussioni sull’ambiente di lavoro.

Il chiarimento sulle sue dimissioni