L’ultimo ricordo per Rubina nelle parole di chi l’aveva conosciuta
RUBINA, L’HO INCONTRATA DECINE DI VOLTE SOPRATTUTTO FUORI LA SEDE DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE.
CUFFIETTE NELLE ORECCHIE E MACINAVA CHILOMETRI.
SE TI VEDEVA CON LA SIGARETTA TE NE CHIEDEVA UNA MA NONOSTANTE QUALCHE VOLTA GLI ABBIA CHIESTO SE VOLESSE QUALCOSA HA SEMPRE GENTILMENTE RIFIUTATO.
LA RICORDO CON UN GIUBBONE COLOR PANNA. RUBINA CHIRICO.
ETÀ INDEFINITA. PENSATE CHE PER AVERE SEMPRE CON SE IL FIGLIO NON LO HA MANDATO A SCUOLA FINO ALL’ETÀ DI 9 ANNI.
IL FIGLIO EDUARDO, UN’ALTRA ESISTENZA DI SOFFERENZE, DI SPOSTAMENTI, UN’ALTRA VITA IRRIMEDIABILMENTE SPEZZATA.
EDUARDO, IL FIGLIO, HA UCCISO RUBINA, LA MAMMA E POI È ANDATO A COSTITUIRSI.
UNA BRUTTA MA BRUTTA PAGINA.
RUBINA E LA SUA SIGARETTA, RUBINA CON LE CUFFIETTE.
Questo il racconto che Donato Trepiccione, presidente dell’associazione
“Ciò che vedo in città Santa Maria Capua Verere”
fa di Rubina Chirico, la donna di 52 anni morta ammazzata per mano del figlio lo scorso sabato.