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Caos al senato, esplode la bufera: è ira delle opposizioni

Il Decreto sul Caldo è Ora Legge: Cosa Significa per i Lavoratori e le Imprese

Nel panorama legislativo italiano, il Decreto sul Caldo è ora una realtà consolidata. Dopo un processo di approvazione che ha coinvolto il Senato e la Camera dei Deputati, con alcune modifiche apportate al testo originario, questa mattina il decreto ha ottenuto il via libera finale dalla Camera, con una votazione che ha registrato 164 voti a favore, 94 contrari e 17 astenuti. Ma cosa prevede esattamente questo decreto e chi ne beneficerà maggiormente?

Il Decreto sul Caldo, noto anche come Dl Caldo, è stato concepito per offrire una serie di agevolazioni a diverse categorie di lavoratori e datori di lavoro che hanno dovuto interrompere le loro attività a causa di “eventi oggettivamente non evitabili”. Tra i principali beneficiari del decreto ci sono i dipendenti a contratto indeterminato, ma purtroppo i rider rimangono esclusi da queste misure.

L’opposizione politica non ha mancato di esprimere le proprie critiche nei confronti del Dl Caldo. Il Partito Democratico (Pd), in particolare, ha manifestato la sua disapprovazione nei confronti del nuovo decreto. Il deputato Emiliano Fossi ha dichiarato: “Il governo continua ad accanirsi contro i rider, una delle categorie più vulnerabili e prive di diritti, simbolo della precarietà lavorativa. Spesso sono costretti a mettere a rischio la loro incolumità per guadagnare solo pochi euro. Tutti ricordiamo le immagini dei giorni scorsi di un coraggioso fattorino che tentava di consegnare una pizza sotto un nubifragio a Genova durante un’allerta meteo.”

Anche il Movimento 5 Stelle ha condiviso le preoccupazioni del Pd. Il deputato Davide Aiello ha dichiarato: “Le recenti tragedie sul lavoro sono un segnale d’allarme che non possiamo ignorare. Tuttavia, non stiamo facendo abbastanza per garantire una protezione adeguata ai lavoratori, come ha sottolineato anche il Presidente Mattarella. Le ondate di calore e i cambiamenti climatici sono realtà che dobbiamo affrontare, così come il loro impatto sui lavoratori. Purtroppo, questa volta la maggioranza ha impedito qualsiasi dibattito che avrebbe potuto portare a modifiche migliorative.”

Il partito Azione, d’altro canto, si è astenuto dalla votazione. Il deputato Antonio D’Alessio ha commentato: “Nonostante condividiamo le intenzioni del decreto, dobbiamo riconoscere che è incompleto. Dovrebbe coprire tutte le categorie di lavoratori, poiché la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori non dovrebbe dipendere dal tipo di contratto. Non è accettabile che queste misure siano efficaci solo per i lavoratori a tempo indeterminato, lasciando i lavoratori precari senza adeguata protezione.”