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Antonietta Coletta , la maestra che si è inventata i coupon per “abbracciare” i suoi alunni

Maestra Antonietta ha pensato anche a coupon che stimolino l’iniziativa dei bambini:

“Un’attività divertente che vorresti proporre alla classe”, “un laboratorio creativo”, “un ballo di gruppo ‘a distanza ideato da te”, “la visione di un film o un cartone tutti assieme”, “una lettura che vedrà te come protagonista e animatore”.

Tagliandi da riscattare “quando la maestra ti dirà che è giunto il momento di un premio per te”.

Sono idee (scaricabili gratuitamente dalla sua seguitissima pagina Facebook) cui Antonietta ha pensato per questo nuovo inizio così difficile.

Come quella di consegnare un cuore ai genitori dei più piccoli, sui quali papà e mamma potranno scrivere una frase d’incoraggiamento:

alla prima campanella i bimbi lo terranno nello zaino, sapranno che quel cuore, quelle parole sono lì a dare loro coraggio e fiducia.

“Sono un’insegnante, lavoro con la parte più bella del mondo: i bambini.

Bambini che però hanno lasciato la scuola a febbraio”, in modo così brusco.

E ora tornano sui banchi con tante regole e altrettante limitazioni che prima non esistevano.

“L’anno scorso salutavo i miei scolari di quinta con un abbraccio e una frase motivazionale.

Ora cambierà l’atteggiamento di accoglienza, ma ci reinventeremo, mano a mano impareremo come fare, e i bambini ci daranno una mano”.

L’entusiasmo di Antonietta Coletta è tanto, è colorato quanto la sua pagina Instagram, ma c’è il grande rammarico “di non poter abbracciare questi bambini.

Starò loro vicino con le dovute precauzioni, ma se col coronavirus cambia l’idea di scuola, non deve cambiare la capacità di includere tutti”.

Antonietta si immagina i primi giorni in classe: “I bambini devono avere il tempo per giocare, per riscoprire i compagni”.

Lo vuole ricordare “ai genitori, che hanno comprensibilmente l’ansia di recuperare il programma.

Ma ci sarà tempo anche per quello”.

Prima c’è da restituire ai più piccoli il piacere e l’emozione di essere “una squadra”, una parte di quel tutto che chiamiamo scuola.

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