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Wisconsin, la polizia spara alla schiena a un afroamericano in auto davanti ai 3 figli.

Jacob Blake, 29 anni, non si ferma. Un agente gli sta già puntando una pistola, ma lui continua a camminare.

Fa il giro dell’auto, su cui si trovano i suoi tre figli di 3, 5 e 8 anni, e quando apre la portiera del guidatore, mentre intorno tutti gridano, l’agente più vicino lo tira per la maglia e comincia a sparargli:

uno, due, tre, sette colpi alla schiena, letteralmente da due passi.

Blake viene portato in ospedale a Milwaukee con un aereo: si trova in condizioni «gravi ma stabili».

Di quei 19 secondi di video molto resta da capire:

quanti poliziotti aprano il fuoco (se uno o due) e soprattutto perché, visto che erano intervenuti per un «incidente domestico», probabilmente una lite tra due donne, che Blake — hanno raccontato i testimoni — aveva tentato di sedare.

I due poliziotti coinvolti sono stati messi in congedo finché il dipartimento di Giustizia non fornirà un rapporto (entro 30 giorni) ai procuratori: per ora non hanno dato altre spiegazioni.

I parenti del 29enne si sono messi in mano all’avvocato della famiglia Floyd, Ben Crump, specializzato in diritti civili: «Gli hanno sparato a bruciapelo, davanti ai suoi figli.

Saranno traumatizzati per sempre».

Nella zona si conterebbero 18 morti simili negli ultimi vent’anni per mano degli agenti: quasi nessuno è stato condannato, scrive un giornale locale.

Quei 7 spari fanno in poche ore il giro dei social americani.

E a Kenosha suscitano la rabbia di migliaia di persone che già domenica sera si radunano sul luogo dell’incidente, sfidano i caschi, gli scudi e i manganelli, e marciano verso la stazione di polizia lanciando molotov e mattoni.

La vita di Blake intanto è già finita nel dibattito politico.

Il governatore democratico del Wisconsin, Tony Evers, condanna l’uso «eccessivo della forza» contro un afroamericano.

«non certo il primo a essere ferito, colpito, o ucciso senza pietà nelle mani delle forze dell’ordine».

Ma molti repubblicani lo criticano per essersi sbilanciato «senza sapere cosa sia accaduto davvero».

Per Joe Biden ci sono solo «dolore e indignazione».

La stessa di LeBron James, che su Twitter scrive: «E vi chiedete ancora perché diciamo quello che diciamo sulla polizia? Vogliamo giustizia».