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Willy Monteiro, cosa è successo a Colleferro: dall’omicidio al ritardo dell’ambulanza. Tutta la veritá

Marco Bianchi è stato coinvolto in cinque risse, ha precedenti per spaccio di stupefacenti, lesioni, rissa, porto oggetti atti ad offendere.

Gabriele Bianchi è stato coinvolto in tre risse, ha precedenti per spaccio di stupefacenti, lesioni, minaccia.

Sono stati chiamati per una spedizione punitiva?

Racconta Cenciarelli: «Senza che io e Willy potessimo accorgerci di ciò che stava accadendo venivamo entrambi aggrediti da alcuni ragazzi tra i quali riconoscevo subito i due che stavano poco prima discutendo con Federico l’amico di Willy.

Ricordo subito l’immagine di Willy steso a terra circondato da 4 o 5 ragazzi che lo colpivano violentemente con calci pugni.

Il mio istinto di protezione mi spingeva a gettarmi addosso Willy per cercare di proteggerlo dai colpi che stava ricevendo, urlando agli aggressori che io e Willy non c’entravamo niente con quanto eventualmente era accaduto prima.

Le mie richieste venivano nel vuoto tanto che io stesso venivo colpito da calci e pugni sempre dagli stessi ragazzi che avevano aggredito Willy».

Venivano chiamati i soccorsi e io e Alessandro andavamo via anche perché lui aveva riconosciuto gli aggressori di Willy e mi suggeriva di allontanarmi il prima possibile per non incorrere in ulteriori violenze.

Ricordo che il ragazzo che mi ha sferrato il pugno aveva l’avambraccio sinistro ingessato e i capelli corti e scuri».

Rosati conferma questa versione e spiega anche di essersi «avvicinato a uno di quei ragazzi che conoscevo e con calma ho chiesto spiegazioni del perché avesse proferito parole poco carine nei confronti delle ragazze e lui si è subito scusato dicendo che non era stato lui».

Federico Zurma e gli altri amici di Willy Monteiro

Federico Zurma dice che «quando venivano chiamati i soccorsi io e Alessandro andavamo via anche perché lui aveva riconosciuto gli aggressori di Willy e mi suggeriva di allontanarmi il prima possibile per non incorrere in ulteriori violenze».

Un altro testimoni racconta di essersi nascosto dietro una macchina perché aveva paura.

Quanto basta per dimostrare che i due fratelli erano conosciuti come violenti.

Perché nonostante i precedenti non era scattato nei loro confronti alcun provvedimento?

I fratelli Bianchi e il sesso al cimitero

Al momento della telefonata i Bianchi sono poco lontani.

Scrive il giudice: «Marco Bianchi riferiva di essersi allontanato dal pub in compagnia del fratello, di un amico e di tre ragazze delle quali non sapeva riferire il nome e che mentre stavano consumando un rapporto sessuale vicino al cimitero, ricevevano una telefonata da parte del loro amico Michele Cerquozzi che gli chiedeva di intervenire in loro soccorso a Colleferro».

Il giovane che sta con loro al cimitero è Vittorio Tondinelli, il quinto indagato, ma estraneo alla rissa.

Quando i tre arrivano a Colleferro trovano Belleggia.

Dichiara Marco Bianchi: «Io ho spinto Willy perché stava discutendo in gruppo, poi mi sono allontanato.

Non ho dato nessun colpo.

Pincarelli e Belleggia non hanno dato colpi.

Willy è caduto sotto la mia spinta ma poi si è alzato e io sono andato via… C’erano tante persone, non ho visto chi ha colpito Willy».

La spedizione punitiva

Il fatto che siano arrivati subito dopo la telefonata dell’amico avvalora l’ipotesi della spedizione punitiva ed è proprio questo particolare che rafforza la possibilità che l’accusa si trasformi in omicidio volontario.

I video e gli altri indagati

Esiste un video ripreso dalle telecamere della piazza ma è molto buio e non consente di individuare tutti i ragazzi che si sono accaniti contro Willy.

I testimoni parlano di cinque persone, ma la quinta non è stata ancora identificata.

E in ogni caso potrebbero esserci altri giovani convolti nella rissa per i quali può scattare la stessa accusa di omicidio contestata agli arrestati o il favoreggiamento.

40 minuti per i soccorsi

Prima dell’arrivo dell’ambulanza sono state fatte nove telefonate e l’ambulanza è arrivata dopo quaranta minuti.

I testimoni dicono che Willy era ormai privo di conoscenza.

Ma tra le circostanze da accertare c’è anche se la tempestività nei soccorsi avrebbe potuto salvarlo.