La piazza di Lamezia Terme è un tripudio di colori e voci, un luogo denso di emozioni dove si respira un’aria di attesa e impegno. Le bandiere sventolano vigorosamente, incitando i militanti e suscitando l’entusiasmo dei presenti. Sul palco, illuminato per l’occasione, si prepara un evento che promette di essere un punto di svolta nella campagna elettorale per le prossime elezioni regionali. Il centrodestra ha scelto la Calabria come palcoscenico per rinsaldare le fila dopo il recente successo nelle Marche e lanciare un attacco decisivo per il voto, un momento che, secondo gli esponenti politici, va oltre i confini regionali e tocca l’intero assetto politico nazionale.
L’atmosfera è elettrica, tipica delle occasioni importanti: tra applausi e slogan, il palco si trasforma in un palcoscenico di passione e politica. Si racconta di un centrodestra coeso, presentatosi come forza di governo e simbolo di continuità, con un progetto politico condiviso. Al centro di questo racconto c’è Giorgia Meloni, la leader che con il suo carisma e la sua determinazione guida la coalizione, intrecciando messaggi di orgoglio nazionale e stabilità, mentre non manca di lanciare frecciate all’opposizione.
Il comizio di Lamezia Terme
Nel cuore pulsante di Corso Numistrano, a pochi passi dalla storica Cattedrale, la premier Meloni sale sul palco, accolta da un caloroso abbraccio di entusiasmo e sostegno. Sul palco, insieme a lei, ci sono i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, oltre a candidati e rappresentanti locali del centrodestra. L’obiettivo comune è sostenere il presidente uscente Roberto Occhiuto, intenzionato a replicare il successo del suo omologo marchigiano Francesco Acquaroli.
Meloni non si limita a parlare alla piazza, ma il suo intervento si trasforma in un messaggio politico di ampio respiro, indirizzato anche all’opposizione e al contesto internazionale. “Gli Stati Uniti hanno proposto una pace in Medio Oriente, accettata da Israele e dai Paesi arabi. L’Italia la sostiene. Ora – afferma – vedremo se Hamas risponderà. Invito l’opposizione a unirsi in un fronte compatto, per dimostrare che la pace è una nostra priorità.”
Le dichiarazioni di Giorgia Meloni
Successivamente, la premier affronta uno dei temi più dibattuti negli ultimi mesi: l’immigrazione. Con toni decisi, fa notare come, a suo avviso, il centrodestra non sia affatto isolato in Europa. “Ci hanno detto che la destra sarebbe rimasta sola, ma guardatevi intorno: solo la sinistra italiana continua a parlare di porti aperti. Il resto d’Europa ha compreso che questa non è la soluzione. Sono rimasti soli, come soldati giapponesi, a difendere un’idea che non funziona più.”
Meloni approfitta anche dell’importante palcoscenico calabrese per rivendicare i risultati del governo, contrapponendoli alle critiche del centrosinistra: “Ci dicevano che non saremmo durati sei mesi, eppure siamo ancora qui. Il nostro esecutivo è il quarto più longevo dal dopoguerra e presto diventerà il terzo. Questo successo è dovuto a una visione condivisa, non all’odio nei confronti degli avversari.”
Orgoglio calabrese e ricordo di Jole Santelli
Meloni si ferma a rendere omaggio a Jole Santelli, la prima presidente donna della Regione Calabria, scomparsa nel 2020: “Siamo orgogliosi di essere qui anche per onorare la memoria di una grande donna. La Calabria sta subendo un cambiamento e noi siamo qui per vincere insieme, come abbiamo già fatto nelle Marche.”
Tra gli applausi, Meloni cita anche i recenti successi del turismo: “Quest’estate qualcuno sosteneva che il turismo fosse in crisi. In realtà, abbiamo superato persino la Spagna. Questo dimostra che il nostro Paese è più forte di quanto vogliano farci credere.”
Occhiuto e Salvini: il legame tra governo e territorio
Dal palco, Roberto Occhiuto utilizza toni diretti, sottolineando i cambiamenti avvenuti in Calabria da quando è stato eletto: “Nessuno ha una bacchetta magica, ma in quattro anni abbiamo fatto di più di quanto sia stato realizzato in decenni. Abbiamo trovato una Calabria stagnante, ora è una regione che cammina e si fa rispettare.”