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Unicef: “A rischio morte 6.000 bambini al giorno per cause legate al Covid-19”

I PAESI PIU’ COLPITI

Secondo questa ricostruzione e nell’ipotesi della riduzione della copertura degli interventi prevista dallo scenario peggiore, i 10 paesi che potrebbero avere il piu’ ampio numero di morti ulteriori di bambini sono:

Bangladesh, Brasile, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, India, Indonesia, Nigeria, Pakistan, Uganda e Repubblica Unita della Tanzania.

I 10 paesi con maggiori possibilita’ che si verifichi la piu’ alta crescita del tasso di mortalita’ dei bambini nello scenario peggiore sono:

Gibuti, Swaziland, Lesoto, Liberia, Mali, Malawi, Nigeria, Pakistan Sierra Leone e Somalia.

In questi paesi sono fondamentali continui rifornimenti di servizi salvavita.

Oltre alla stimata crescita potenziale della mortalita’ materna e dei bambini sotto i 5 anni descritta nell’analisi del Lancet Global Health Journal, l’Unicef e’ profondamente allarmato dagli ulteriori effetti a catena della pandemia sui bambini:

– Il 77% circa dei bambini sotto i 18 anni nel mondo – 1,80 miliardi su 2,35 miliardi – a inizio maggio vivevano in uno dei 132 paesi con politiche per rimanere a casa.

– Circa 1,3 miliardi di studenti – oltre il 72% – non vanno a scuola a causa delle chiusure nazionali delle scuole in 177 paesi.

– Il 40% della popolazione mondiale non puo’ lavare le mani con acqua e sapone a casa.

Quasi 370 milioni di bambini in 143 paesi che normalmente si affidano ai pasti scolastici per una fonte di nutrizione quotidiana affidabile devono ora guardare ad altre fonti, dato che le scuole sono chiuse.

Dal 14 aprile, oltre 117 milioni di bambini in 37 paesi potrebbero non ricevere le vaccinazioni contro il morbillo a causa dello stop alle campagne di vaccinazione per ridurre il rischio di diffusione del virus.

LA CAMPAGNA #REIMAGINE

Questa settimana, l’Unicef lancia #Reimagine, una campagna globale per evitare che la pandemia di Covid-19 diventi una crisi duratura per i bambini, sopratutto per quelli piu’ vulnerabili – come coloro colpiti da poverta’, esclusione o violenza in famiglia.

Attraverso la campagna, l’Unicef sta lanciando un appello urgente a governi, opinione pubblica, donatori e settore privato per unirsi all’Unicef e trovare una risposta, riprendersi e reimmaginare un mondo che attualmente e’ sotto assedio a causa del coronavirus:

– Rispondere: dobbiamo agire adesso per fermare la diffusione della malattia, aiutare gli ammalati e proteggere i primi soccorritori che rischiano le proprie vite per salvare quelle degli altri.

– Riprendersi: anche quando la pandemia rallentera’, ogni paese dovra’ continuare a lavorare per mitigare gli effetti sui bambini e identificare i danni.

Le comunita’ dovranno inoltre lavorare insieme e oltre i confini per ricostruire e prevenire il ritorno della malattia.

– Reimmaginare: se abbiamo imparato qualcosa dal COVID-19 e’ che i nostri sistemi e politiche devono proteggere le persone, sempre, non solo in tempi di crisi.

Mentre il mondo si riprende dalla pandemia, adesso e’ tempo di gettare le basi per ricostruire meglio.

Per lanciare la campagna, due partner dell’Unicef – Pandora e Ing – hanno entrambi effettuato una generosa donazione per fare la loro parte nella risposta a questo appello e per stimolare altre donazioni nelle prossime settimane.

“La crisi del Covid-19 e’ una crisi dei diritti dei bambini.

Abbiamo bisogno di una risposta nel breve, nel medio e nel lungo termine che non affronti solo le sfide causate dalla pandemia e gli impatti secondari sui bambini.

Ma che sottolinei anche un piano chiaro per ricostruire un mondo migliore quando la crisi finalmente finira’.

Per questo, abbiamo bisogno di idee, risorse, creativita’ e del cuore di tutti.

È una nostra responsabilita’ condivisa oggi, quella di reimmaginare il mondo di domani”, ha aggiunto Fore.

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