La volontà di San Francesco era quella di rendere tangibile e reale la rappresentazione, utilizzando persone in carne e ossa anziché dipinti o statue, per enfatizzare la realtà dell’Incarnazione. Il Papa Francesco ha esortato i partecipanti a comprendere che lo scopo del Presepe Vivente è risvegliare lo stupore di fronte al mistero divino dell’Incarnazione.
Il secondo pensiero del Papa si è rivolto ai fratelli e alle sorelle di Betlemme, e più in generale, a tutti gli abitanti della Terra che condividono il legame con il luogo di nascita, vita, morte e risurrezione di Gesù.
La situazione attuale a Betlemme è segnata dalla guerra, un conflitto che persiste da decenni, privando la popolazione di un Natale sereno con pellegrini e celebrazioni. Papa Francesco ha sottolineato l’importanza di vivere la rappresentazione del Presepe Vivente in solidarietà con coloro che soffrono, augurando che la manifestazione di dolore a Betlemme sensibilizzi il mondo intero sulla ferita aperta del Medio Oriente e del globo.
Il Pontefice ha espresso la sua preoccupazione per un Natale di lutto che attende i residenti di Betlemme, privati della gioia delle celebrazioni e della presenza dei pellegrini a causa del persistente conflitto.
Ha invitato i partecipanti al Presepe Vivente a non lasciare soli questi fratelli e sorelle, incoraggiandoli a offrire la propria solidarietà attraverso la preghiera, l’aiuto concreto e la consapevolezza che la sofferenza di Betlemme è una ferita che coinvolge l’intero mondo.
Concludendo il suo discorso, Papa Francesco ha augurato ai partecipanti di vivere la giornata con fede e gioia, affinché possa essere una testimonianza viva del Vangelo. Ha impartito la sua benedizione a tutti loro e ai loro cari, esortandoli a non dimenticare di pregare per lui. Con queste parole, il Pontefice ha chiuso il suo messaggio, augurando un Buon Natale a tutti.