ULTIMA ORA. Ritrovato cadavere nel bosco:” potrebbe essere proprio lui”
Nel bosco spunta cadavere: forse è di Pietro Grisotti, l’escursionista scomparso in Val di Vara
A trovare il cadavere sono stati alcuni escursionisti.
Sul posto non sono stati rivenuti documenti utili all’identificazione del corpo ma alcuni indumenti e oggetti trovati nei pressi del cadavere fanno ipotizzare che possa trattarsi di Piero Grisotti, l’escursionista scomparso nel nulla lo scorso 6 luglio.
Macabro ritrovamento nelle scorse ore tra i boschi della Val di Vara, in Liguria, dove dalla boscaglia è emerso il cadavere di un uomo in avanzato stato di decomposizione.
Il corpo, che si trovava in una zona impervia, è staro recuperato dal Soccorso Alpino Liguria e trasportato dai Vigili del Fuoco in una struttura apposita in attesa degli esami per stabilirne l’identità.
Ma l’ipotesi principale al momento è che possa trattarsi di Piero Grisotti, l’escursionista scomparso nel nulla lo scorso 6 luglio mentre passeggiava tra le alture sopra Varese Ligure, in provincia della Spezia.
A rivenire il cadavere sono stati proprio alcuni escursionisti che domenica mattina si aggravano in zona alle pendici del Monte Gottero.
Sono stati loro a chiamare i soccorsi facendo scattare l’operazione di recupero della salma. Sul posto non sono stati rivenuti documenti utili all’identificazione del corpo ma alcuni indumenti e oggetti trovati nei pressi del cadavere fanno ipotizzare che possa trattarsi proprio di Grisotti.
A fare chiarezza sull’identità e sulle cause di morte sarà l’autopsia già disposta dall’autorità giudiziaria.
Grisotti, 82enne residente fuori provincia, si trovava in zona nella seconda casa di famiglia quando è sparito.
Si era allontanato dicendo di voler fare una passeggiata trai boschi ma di lui si erano perse le tracce.
Dopo l’allarme di parenti, erano scattate massicce ricerche in tutta l’area che hanno visto la partecipazione di diverse forze come Vigili del Fuoco, Carabinieri e Soccorso Alpino ma di lui non si era trovato traccia nonostante l’uso di cani molecolari e gruppi cinofili.