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“Trovato il suo corpo”. Speranze finite per la 29enne scomparsa: la scoperta in un casolare

Entrambi, all’orario in cui è stato commesso l’omicidio, si trovavano nella villa di Corte Nardi, abitazione teatro del delitto.

Attraverso gli accertamenti tecnici sono stati riscontrati segni che sarebbero distintivi dell’esplosione di un proiettile in un corridoio nei pressi dell’ingresso, proprio sul retro dell’abitazione.

A terra e sul muro sono anche state individuate delle tracce di sangue, nonostante gli evidenti tentativi di eliminare le prove.

MA PERCHÉ LA 29ENNE È STATA UCCISA?

Gli investigatori avevano escluso sin dai primi istanti l’ipotesi di un allontanamento volontario di Khrystyna Novak.

La donna aveva conosciuto il fidanzato mesi prima nel locale in cui lavorava.

Quando era venuta a conoscenza dei traffici in cui lui era coinvolto si era detta subito contraria, chiedendogli il favore di uscire da quel giro.

Il fidanzato della vittima, ha poi rivelato alle forze dell’ordine di aver tentato di convincere Lupino (anche lui coinvolto in giri loschi e partner dell’uomo stesso) ad abbandonare quel mondo, senza tuttavia riuscire a persuaderlo.

Al contrario, Lupino, ritenendo lo spagnolo ormai una minaccia, decise di pugnalarlo alle spalle e di farlo incastrare dalle forze dell’ordine.

E fu così che il 31 ottobre, giorno dell’improvvisa soffiata da parte degli agenti, il 41 enne spagnolo venne incastrato.

Nella sua abitazione furono infatti rinvenute 2 pistole e numerose sostanze stupefacenti.

Il giorno dopo l’arresto dell’ex complice, Lupino si sarebbe recato a casa di Khrystyna con l’intento di ucciderla e scongiurare eventuali testimonianze scomode.