È stato il fratello di Lilly, Sergio Resinovich, a innescare questa ipotesi dopo l’invio alla Procura di Trieste di una lettera in cui esclude convintamente che la sorella possa essersi tolta la vita.
Ma in quella memoria, trasmessa via Pec attraverso il suo avvocato Luigi Fadalti, Sergio dice soprattutto altro: cioè che in famiglia c’erano tensioni legate ai soldi. E cita “fatti”, fa dei nomi, quello del marito Sebastiano e di suo figlio Piergiorgio.
Entrambi, stando a quanto sostiene Sergio, interessati al denaro della donna, che da ex dipendente regionale poteva contare su una buona pensione.
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