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Straziante lutto nel cinema, Ludovica ci ha lasciati poco fa

Ludovica Modugno è la mamma di Checco Zalone nel film ‘Quo vado?’ (2016)

Sotto i riflettori fece una carriera suggellata da regie autorevoli: fu nel “Romeo e Giulietta” di Zeffirelli, ne “Le baruffe chiozzotte” di Strehler, ne “La segretaria” di Natalia Ginzburg diretta da Salce.

Passò da Miller a Brecht, a Schnitzler, alla Maraini, a Zola, a Euripide, a Pirandello, a Ayckbourn, a Wilder (con Paolo Poli).

Le cronache ci ricordano che dal 1978 consolidò le sue sorti artistiche fondando una compagnia, L’Albero, con Gigi Angelillo. Strepitoso, negli anni, il risultato che ottennero con “Esercizi di stile” di Queneau. Ma potente fu anche la sua resa con “La badante” di Cesare Lievi, che la diresse anche in un Kleist.

Il bel sodalizio dell’ultimo periodo con Elena Sbardella le è valso, tra l’altro, un lavoro di Alda Merini, il testo inglese “Tribes”, uno shakespeariano “Racconto d’inverno”, e un “Mother Adam”.

La rammentiamo in regie di Giacomo Bisordi, e anche, prima del lockdown, assieme ad Ambra Angiolini ne “Il nodo” di Johanna Adams con regia di Serena Sinigaglia.

Una voce squillante e tenera prestata alle star e al palcoscenico.

 

Ma c’è un curriculum cinematografico ugualmente fitto, con Comencini, Ponzi, Marino, Placido, Parenti, Risi, Virzì, con Checco Zalone in “Quo vado?” di Nunziante, e una volta anche in una regia di suo fratello Paolo Modugno, sempre molto vicino a lei in questi ultimi mesi.

Il catalogo tv parte da “Cime tempestose” del 1956 e comprende tra l’altro “Il maresciallo Rocca” e “Distretto di Polizia”.

Ma la sua professione più coltivante e traducente in suoni italiani la cultura mondiale dei film è stata, lo sappiamo, quella del doppiaggio, dove agiva anche con un’apposita associazione.

Abbiamo sentito la voce di Ludovica imprestata a Glenn Close, Cher, Angjelica Huston, Julie Christie, Jacqueline Bisset, Hanna Schygulla, Emma Thompson, Julianne Moore, Meryl Streep, Fiona Shaw, Charlotte Rampling. E varie, varie, varie altre.

Ma noi conserviamo in testa la sua, di voce, una voce squillante e tenera, per tutte le stagioni. Una voce che piaceva molto anche a Vittorio Gassman, suo amico quando erano vicini di casa accanto a piazza del Popolo. Una voce che avremo nelle orecchie, sempre.