Con l’aiuto di alcuni specialisti, dipendenti dell’Asp di Catania e in cambio di denaro, firmavano referti per patologie inesistenti o ingigantivano quelle riscontrate.
Gli assititi ricevevano istruzioni su cosa dire ai medici delle commissioni mediche di Asp e Inps; arrivavano su sedie a rotelle, con le stampelle, con indosso un pannolone.
Le indagini però hanno documentato come queste stesse persone conducessero poi una vita normale, passeggiando, facendo la spesa, guidando l’auto, dopo aver «miracolosamente» abbandonato sedie a rotelle e stampelle.
Agli arresti domiciliari sono finiti tre medici specialisti:
Carmelo Zaffora, 61 anni, psichiatra, direttore facente funzione di una struttura del dipartimento di salute mentale dell’Asp;
Sebastiano Pennisi, 58 anni, fisiatra dell’Asp nel poliambulatorio di Ramacca; Filippo Emanuele Natalino Sambataro, 62 anni, cardiologo e presidente del Consigio comunale di Paternò.
L’indagine, avviata nell’ottobre del 2018 vede coinvolta anche una dottoressa di 55 anni, Innocenza «Barbara» Rotundi.