Cioè di quella prevista dalla legge sulla tutela dei lavoratori e dalle norme approvate recentemente per chi può essere fatalmente esposto al coronavirus.
In Veneto, sono già arrivate centinaia di leggere di professori che vogliono restare a casa.
Qualche decina in Campania.
I presidi chiedono di sapere come si devono muovere: mettere questi lavoratori in malattia o dotarli di dispositivi di protezione speciali.
Ed il ricorso alla didattica a distanza appare poco praticabile: i bambini non possono stare da soli in aula, qualcuno ci deve essere.
Ma chi?
In mattinata, il ministero dell’Istruzione ha voluto sedare gli animi:
«Con riferimento al tema dei lavoratori fragili e alla loro gestione nel sistema scolastico – scrive in una nota il Ministero.
–sono in corso specifici approfondimenti e interlocuzioni che coinvolgono anche le altre amministrazioni competenti in materia, il ministero della Salute e quello della Funzione Pubblica, per fornire alle scuole, in tempi rapidi, un quadro ancora più chiaro.
Nel frattempo – continua il comunicato – il Ministero invita ad evitare allarmismi.
Dalle verifiche continue di queste ore con i territori non risultano infatti situazioni di criticità».