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Scuola nel caos: tantissime richieste di esonero

Scuola nel caos: tantissime richieste di esonero

Scuola nel caos: molti proffessori non vogliono rientrare

Centinaia di lettere per chiedere l’esonero come lavoratori fragili: gli alunni rischiano di restare senza docenti. E i presidi non sanno come comportarsi.

Non bastavano le polemiche sui nuovi banchi, sulle mascherine nelle aule, sul trasporto degli alunni.

Non bastava nemmeno l’annuncio da parte di Matteo Salvini di una mozione di sfiducia nei confronti della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, ritenuta «incapace» dal leader della Lega.

Ora, ci si mettono anche i professori di Veneto, Liguria e Campania, che vogliono restare a casa: non si fidano delle misure di sicurezza anti-Covid adottate in vista del rientro a scuola.

E così, fioccano le lettere di insegnanti che chiedono ai dirigenti scolastici di essere esonerati dal servizio per motivi di salute.

Se la loro richiesta verrà soddisfatta, delle due una: o vengono reclutati centinaia di supplenti o a restare a casa saranno anche gli alunni per mancanza di insegnanti.

Anche perché una parte delle cattedre per le quali si prevedeva l’assunzione di 85mila docenti è rimasta vuota.

Il problema che emerge è quello dei cosiddetti lavoratori fragili, vale a dire chi ha diverse patologie, chi è immunodepresso, chi ha un tumore.

Ma anche chi ha più di 55 anni, e nella scuola questa categoria abbonda: lo scorso anno erano 730mila di ruolo, mentre più di 300mila avevano già compiuto i 54 anni.

Molti di loro potrebbero ottenere un certificato medico in cui si attesta che hanno bisogno di una sorveglianza sanitaria eccezionale.