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Scuola, Governo Draghi cambia tutto: ecco cosa accadrà

Per fare questo sarà dunque necessario investire, soprattutto in quella che è la formazione dei docenti.

Draghi ha inoltre spostato l’attenzione sugli ITS. Il Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza assegna infatti agli istituti tecnici superiori 1,5 miliardi, risorse che saranno utilizzate per rinnovare nel miglior modo possibile l’organizzazione di queste scuole.

Mario Draghi si esprime in merito alla scuola:

Mario Draghi ha parlato ieri in Senato, presentando a grandi linee il proprio programma inerente all’istruzione.

Il suo discorso ha colpito tutti ed è rimasto al centro dell’attenzione per un notevole lasso di tempo. “Spesso mi sono chiesto se noi, e mi riferisco prima di tutto alla mia generazione, abbiamo fatto e stiamo facendo per loro tutto quello che i nostri nonni e padri fecero per noi, sacrificandosi oltre misura.” ha esordito Draghi durante il suo discorso.

“È una domanda che ci dobbiamo porre quando non facciamo tutto il necessario per promuovere al meglio il capitale umano, la formazione, la scuola, l’università e la cultura”. Le parole del neo presidente del Consiglio hanno colpito tutti. Secondo la visione dell’economista, la scuola è “una delle priorità per ripartire” e sarà necessario lavorare ed investire su quest’ultima nell’immediato futuro.

L’uomo, durante il suo discorso è andato ben oltre la pura e semplice gestione dell’emergenza. “È necessario investire in una transizione culturale a partire dal patrimonio identitario umanistico riconosciuto a livello internazionale.” ha dichiarato Draghi.

Quello a cui si riferisce, è “un percorso educativo che combini la necessaria adesione agli standard qualitativi richiesti, anche nel panorama europeo, con innesti di nuove materie e metodologie”.

Il punto principale, e decisamente quello più innovativo, sarà dunque quello di “coniugare le competenze scientifiche con quelle delle aree umanistiche e del multilinguismo”.