L’amministrazione ha convocato più volte i concessionari degli stabilimenti balneari per chiedere la disponibilità a collaborare per controllare gli accessi delle spiagge libere ma a San Fruttuoso è un’impresa impossibile, se non si assume personale.
Con l’obbligo del distanziamento i posti nella mia struttura si sono ridotti del 60 per cento e gli spazi sono davvero risicati.
Al massimo posso ospitare una quarantina di lettini. Vedendo quello che stava accadendo nella spiaggia libera ho provato a dire qualcosa sulla necessità di rispettare le regole ma era come una goccia nel mare».
I battellieri della Golfo Paradiso Trasporti Marittimi hanno accompagnato turisti a San Fruttuoso – regolarmente distanziati, tutti muniti di mascherina e rispettosi delle disposizioni indicate nei cartelli a bordo.
Soprattutto al mattino, alle 9 e alle 11, dice il comandante Gianluca Bozzo «ma alle 13, alle 15 e alle 17 i battelli erano praticamente vuoti.
Per il rientro da San Fruttuoso, invece, abbiamo dovuto raddoppiare le corse».
L’abbazia del Fai dove, ieri, in occasione della Festa della Repubblica, l’ingresso era a offerta libera.
Ha fatto il tutto esaurito e con la formula della prenotazione e con gli accessi contingentati – 10 persone ogni 20 minuti -, dice il property manager Alessandro Capretti, «si sono evitati assembramenti».
Il problema, a San Fruttuoso, è l’arrivo “selvaggio” degli escursionisti dal Parco di Portofino, provenienti da tutto il comprensorio. Anche la logistica del borgo non favorisce controlli sistematici.
Alla metà di maggio Olivari, con altri 18 sindaci (anche del Levante), aveva scritto al governatore Toti e al ministro Lamorgese, per manifestare preoccupazione sulla gestione delle spiagge libere anche per la mancanza di risorse:
«Il caso di San Fruttuoso è solo uno degli esempi che dimostra come le nostre perplessità fossero fondate – dice -. Certo, non è semplice trovare una soluzione. I controlli devono essere fatti da personale in divisa.
L’ipotesi numero chiuso? Difficile attuarla.
Ci ragioneremo e ci concentreremo su questa criticità ma come si fa a monitorare gli accessi dal Monte?».