La mamma è sicura che si tratti dell’urna di sua figlia:
«Hanno staccato la targhetta, ma ho visto la foto e ho riconosciuto il vaso, è verde striato, ha delle sfumature che lo rendono particolare.
E credo che sia sicuramente la sua urna, chi l’ha presa non ha toccato i sigilli. Lunedì ne sapremo molto di più, soprattutto su chi le ha rubate. Per ora altro non so».
Questa mamma coraggiosa racconta che nel lasso di tempo delle ricerche è stata aiutata da molte persone.
«Tanti romani mi hanno scritto per darmi indicazioni su quando hanno visto la tomba di Elena aperta – dice Graziella Viviano – è stato un lavoro collettivo di cuori buoni, un lavoro dei cittadini di Roma.
E io ho riferito ogni particolare ai carabinieri».
A coordinare le indagini il pm Laura Condemi, che si è occupata anche dell’inchiesta sulla morte di Elena, uccisa dalla radici sporgenti che fanno ondeggiare pericolosamente l’asfalto della Capitale.
Graziella oggi ha ritrovato quella serenità che le permette anche di dire:
«Forse Elena aveva solo voglia di fare un giro in moto e ha trovato qualcuno, magari il più balordo di tutti»