Come riporta il Messaggero nell’articolo a firma di Vanna Ugolini e Nicoletta Gigli, i due adolescenti sono stati trovati morti dalle mamme che al risveglio hanno notato come qualcosa non andasse.
Non si erano svegliati e una volta entrate nelle loro camere i figli non davano cenni di vita.
«Aiutami, aiutami a svegliarlo, non ce la faccio», ha urlato la mamma del quindicenne chiedendo aiuto alla vicina.
Ma non c’era nulla da fare. A qualche chilometro di distanza un’altra donna stava vivendo la stessa situazione.
Lei, medico, ha capito subito cosa fosse successo. Un urlo che ha unito il dolore di una città intera.
L’INDAGINE
Ora l’attesa è per l’esito dell’autopsia ma secondo le prime indagini a ucciderli sarebbe stata una storia di droga.
Come sottolinea il procuratore della Repubblica, Alberto Liguori – scrive il Messaggero – si parla di «sostanze droganti» come ipotesi più accreditata su cui stanno lavorando gli inquirenti.
Un’overdose procurata da un medicinale o da un mix di farmaci.
«Abbiamo una responsabilità collettiva per quello che è accaduto.
Forse non siamo stati del tutto capaci di fare il nostro dovere»: il procuratore ha aperto così la conferenza stampa per illustrare le indagini che hanno portato al fermo di quarantunenne per i due ragazzi trovati ieri morti in casa.
«Noi procura – ha sottolineato il magistrato – forse abbiamo avuto fortuna, i carabinieri hanno avuto intuito investigativo.
Nel giro di pochissime ore avevano già imboccato la strada giusta».
A carico dell’uomo fermato è stato ipotizzato il reato di morte come conseguenza di altro delitto.
«Abbiamo lavorato con i giovani – ha sottolineato ancora il procuratore – che hanno dato una grande mano indirizzandoci e restringendo campo di azione.
Ci hanno condotto verso il sospettato. Cosa grave è il fenomeno della dimestichezza che hanno con il mondo della droga».
Secondo Liguori «non è corretto» definire stupefacente la sostanza assunta dai ragazzi, di 15 e 16 anni, è che ne ha provocato la morte.
«Gli esami tossicologici serviranno per capire – ha detto il procuratore -, ci affideremo agli specialisti e vedremo cosa troveremo».