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“Qui il coronavirus dilaga”: la bomba in arrivo per l’Italia

Ci sono molti centri di detenzione che il governo e le organizzazioni internazionali non conoscono.

Data la cattiva reputazione dei centri di detenzione, specialmente nella Libia occidentale, la possibilità che queste strutture diventino punti caldi dell’epidemia è molto alta.

Esiste la possibilità che i migranti infettati dal coronavirus stiano fuggendo ed entrando in Italia?

Questo è molto probabile. Perché le milizie armate che controllano i centri di detenzione nella Libia occidentale sono accusate di traffico di migranti e di guadagnare ingenti somme di denaro per spedire attraverso il mare verso l’Italia e il resto dell’Europa.

Quindi la chiave qui è il denaro. Inoltre, le rotte migratorie illegali dalla Libia meridionale e dalla Libia continuano a funzionare nonostante il virus.

Esiste un bilancio ufficiale dei casi di coronavirus all’interno dei centri di accoglienza?

Vi sono pochissime informazioni sulla situazione epidemiologica nei centri di detenzione.

L’agenzia che segnala casi confermati opera da Tripoli controllata da gruppi armati che gestiscono le strutture per i migranti.

Pertanto, anche se sono disponibili informazioni sulla situazione epidemiologica in questi centri, tali informazioni potrebbero non essere affidabili.

Sappiamo che molti casi di coronavirus sono stati registrati nella Libia meridionale, dove passano le rotte dei migranti: questa situazione potrebbe aumentare i casi di coronavirus?

Sì, il numero di casi confermati a Sebha e nella Libia meridionale è in aumento. Ogni giorno ci sono nuovi casi che non erano in contatto fisico con casi già infetti.

La città di Sebha è amministrativamente affiliata al governo di Tripoli e segue militarmente le autorità in Cirenaica. Questo rende la città trascurata da entrambi i governi.

Sebha è anche un punto importante sulle rotte migratorie illegali dalla città di Murzuq, Al-Qatrun e dai confini della Libia con l’Africa sub-sahariana.

La brutta situazione a Sebha e nel sud dovrebbe peggiorare nei prossimi giorni, soprattutto con l’assenza di adeguate infrastrutture sanitarie.

Non ci sono ospedali in città in grado di ricevere casi confermati e fornire loro assistenza medica, il personale medico addestrato se p considerabile carente in tutta la Libia si può considerare quasi inesistente a Sebha.

A questo si aggiunga la mancanza di sostegno del governo per il settore sanitario in città e la quantità di corruzione finanziaria ed amministrativa che impedisce agli aiuti di raggiungere coloro che ne hanno bisogno.

Sebha è una Libia in miniatura, ciò che accade al suo interno è specchio di quanto sta accadendo in tutto il Paese.

Nelle città di riferimento delle rotte dei migranti sono state prese misure per evitare nuovi casi di contagio?

Sulla carta, ci sono misure come coprifuoco e divieti di viaggio tra le città, ma in realtà non c’è nulla di tutto ciò.

L’affollamento nelle città meridionali è lo stesso antecedente all’emergenza, le persone escono ed entrano dalle loro case come se nulla fosse successo.

Ci sono migranti ricoverati negli ospedali libici per coronavirus?

Sfortunatamente, le informazioni disponibili sono molto scarse e le autorità di Tripoli nascondono la situazione sulla riguardante il contesto epidemiologico tra i migranti.

I casi di infezione all’interno dei centri di accoglienza sono importati dall’estero o si sono verificati in Libia?

Anche in questo caso posso dire che le informazioni disponibili sono molto scarse per lo stesso motivo detto prima.

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