Prima il boato fortissimo, poi la pessima notizia: decine di feriti, sul posto ambulanze e vigili del fuoco
Il mistero avvolge la tranquilla cittadina di San Lorenzo Nuovo, nel cuore del Viterbese, dopo l’esplosione di una bombola di gas intorno alle 23 di venerdì scorso.
La tragedia ha causato il crollo parziale di una palazzina a due piani, adibita a centro di accoglienza per migranti, lasciando dietro di sé 31 persone ferite, alcune delle quali versano in condizioni critiche.
Le indagini sono ora in corso, delegato ai carabinieri dalla procuratrice Paola Conti e coordinato dal procuratore Paolo Auriemma. L’ipotesi attuale è quella di disastro colposo, ma la domanda cruciale rimane: a chi apparteneva la bombola di gas fatale?
La vicenda ha colpito profondamente la comunità locale, generando preoccupazione e richiedendo risposte immediate. Giulio Cuore, amministratore delegato della Ospita Srl, l’azienda responsabile della gestione della struttura, ha rivelato dettagli sorprendenti sulla dinamica dell’incidente. “La causa dell’esplosione sembra essere una fuga di gas, ma all’interno della struttura non utilizzavamo gas”, spiega Cuore. “È stata una nostra decisione quando abbiamo aperto il centro. All’interno, tutto è alimentato elettricamente, dai sistemi di riscaldamento alle piastre a induzione per la cucina. So che c’era una bombola di gas nel giardino esterno, ma questa non rientrava nella nostra sfera di competenza”.