I nuovi statuti sottolineano che la Via promuove il dialogo interdisciplinare con la filosofia, la scienza, le arti e altre aree del sapere. Si impegna a collaborare con le istituzioni accademiche dedicate alla teologia e con altri centri culturali interessati a comprendere la condizione umana nelle diverse sfere geografiche, sociali e culturali. Questa “rivoluzione culturale” richiesta da Papa Francesco implica che la teologia diventi contestuale, capace di interpretare il Vangelo alla luce delle diverse realtà quotidiane in cui uomini e donne vivono, rispettando le differenze geografiche, sociali e culturali e prendendo l’Incarnazione del Logos eterno come punto di riferimento.
In questo nuovo contesto, la teologia è chiamata a promuovere il dialogo e l’incontro tra diverse tradizioni, discipline, confessioni cristiane e religioni, coinvolgendo apertamente credenti e non credenti. Papa Francesco fa riferimento all’approccio della “transdisciplinarietà”, che va oltre l’interdisciplinarietà debole, favorendo una comprensione più profonda degli oggetti di studio attraverso l’incorporazione di categorie e concetti provenienti da diverse discipline. Questo approccio richiede che la teologia utilizzi nuove categorie sviluppate da altre discipline per comunicare le verità della fede in modo innovativo e critico.
La relazione tra la teologia e gli altri campi del sapere richiede un dialogo all’interno della comunità ecclesiale, sottolineando l’importanza della dimensione sinodale e comunionale nella teologia. I teologi devono vivere la fraternità e la comunione in prima persona, servendo l’evangelizzazione e cercando di raggiungere il cuore di tutti. Inoltre, la teologia deve equilibrare la sua dimensione scientifica con la dimensione sapienziale, evitando di disumanizzarsi e impoverirsi. La ragione scientifica deve ampliare i propri orizzonti verso la sapienza, rendendo la teologia un sapere critico e sapienziale, spirituale e attento alle voci dei popoli. La teologia deve essere popolare, proponendo una visione della fede che sia cultura, arricchendo l’ethos del popolo di Dio e offrendo bellezza umana e umanizzante a tutti.
In questo contesto rinnovato, la Pontificia Accademia di Teologia è chiamata a sviluppare il dialogo interdisciplinare con altre scienze, filosofie, discipline umanistiche e artistiche, coinvolgendo sia credenti che non credenti. Questo processo mira a creare una comunità accademica in cui la fede e lo studio si intrecciano, stabilendo una rete di relazioni con altre istituzioni formative, educative e culturali. Questa nuova direzione consentirà alla Pontificia Accademia di Teologia di garantire più efficaci i suoi obiettivi in linea con le esigenze attuali.
In linea con il magistero di Papa Francesco, la Via si impegna ad esercitare una “carità intellettuale”, che la rende sensibile alle domande e ai bisogni di coloro che si trovano ai margini della società e nelle periferie esistenziali. Il presidente della Strada, monsignor Antonio Staglianò, afferma che il Papa ha affidato loro una nuova missione: promuovere il confronto e il dialogo in ogni campo del sapere, coinvolgendo l’intero popolo di Dio nella ricerca teologica, in modo che la vita delle persone diventi intrinsecamente teologica.