Quando è stato contattato dall’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) per commentare la sua decisione di non difendere più Impagnatiello, Sartori ha rilasciato alcune dichiarazioni brevi. Ha affermato che ha rinunciato al mandato per motivi legati al rapporto fiduciario e che tali motivi sono coperti dal segreto professionale. Quando gli è stato chiesto se avesse ricevuto minacce in quanto rappresentante legale di un omicida confessato come Impagnatiello, l’avvocato ha ribadito che la sua decisione è stata motivata dal rapporto fiduciario.
Questa nuova sviluppo solleva ulteriori interrogativi sul caso e sulla strategia di difesa di Impagnatiello. Senza un avvocato che lo rappresenti, sarà interessante vedere come si svilupperanno gli eventi legali futuri. Nel frattempo, l’attenzione si concentra sulla sua permanenza nel carcere di San Vittore, dove condivide la cella con un altro detenuto che avrebbe commesso un reato simile.
L’omicidio di Giulia Tramontano ha scosso profondamente la comunità locale e ha generato un’ampia copertura mediatica. La vittima era incinta di sette mesi al momento del suo tragico decesso, aggiungendo una dimensione ancora più tragica a questa terribile vicenda. Mentre la giustizia cerca di fare il suo corso, le persone rimangono sconcertate e cercano risposte su cosa abbia portato a questo atto di violenza.
La rinuncia dell’avvocato potrebbe portare a un ulteriore interesse da parte dei media e a speculazioni sulla decisione presa. Tuttavia, le ragioni esatte della sua scelta rimangono coperte dal segreto professionale e solo il tempo dirà se saranno rivelate in futuro. Nel frattempo, Alessandro Impagnatiello rimane in custodia nel carcere di San Vittore, in attesa dei prossimi sviluppi del caso.