• Sab. Mag 4th, 2024

Doodles news

Sito web del gruppo LIFELIVE E.S.P.J

Nuovo monitoraggio Iss, quali Regioni potrebbero cambiare colore domani:

In realtà l’incidenza settimanale su 100mila abitanti è a 188: non ancora a ridosso della soglia della zona rossa (250), ma in rapido aumento.

È l’Rt infatti a salire rapidamente, la settimana scorsa era quasi a 1,25. Discorso diverso per la Basilicata, dove stanno aumentando ancora più rapidamente i contagi e l’incidenza è a 227 casi ogni 100mila abitanti. Resteranno quasi certamente in rosso un’altra settimana Valle d’Aosta e Sardegna.

Dal rosso all’arancione: le Regioni che allentano le misure

Per passare dal rosso all’arancione le candidate sono due: Campania e Puglia, con una molto favorita sull’altra.

La Regione governata da De Luca, infatti, ha l’incidenza settimanale pericolosamente vicina alla soglia dei 250 casi (è a 233), con un leggero aumento.

Ma è l’Rt ad averla fatta finire in rosso le scorse settimane: se con il monitoraggio di domani dovesse confermare l’indice del contagio inferiore a 1,25 già registrato venerdì scorso, dovrebbe scattare la zona arancione.

Difficile, invece, che questa arrivi per la Puglia: incidenza settimanale. leggermente sopra la soglia massima (si può sperare in un abbassamento domani), Rt intorno all’1 e terapie intensive oltre la soglia critica.

Problemi in rianimazione anche in Lombardia e Piemonte (con oltre il 50% dei posti occupati da pazienti Covid), ma al momento non ci sono cambi di colore all’orizzonte.

Le Regioni che avrebbero i numeri da zona gialla

Mentre si discute di chi passa in rosso e chi torna in arancione, c’è anche una buona fetta di Regioni che può vantare dei dati da zona gialla: Abruzzo, Lazio, Molise, Umbria e Provincia autonoma di Bolzano.

Confermando i numeri della scorsa settimana, questi territori sarebbero passati in giallo a partire da lunedì. Ma esattamente un mese fa – era il 15 marzo – cominciava la sospensione della fascia con le misure meno restrittive fino a dopo Pasqua, poi prolungata fino a fine aprile.

Mentre le Regioni insistono per ripristinarla, l’ipotesi non sembra percorribile prima di maggio, quando ci sarà la scadenza naturale della misura. Certo, a patto che calino i numeri del contagio e aumentino le vaccinazioni.