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Nuovo Dpcm Italia zona rossa a Natale e Capodanno: le misure in arrivo

Italia zona rossa o arancione per Natale: cosa significa

Il Governo potrebbe decidere di trasformare l’Italia in zona rossa o arancione dal 24 dicembre al 1° o al 7 gennaio, oppure solo nei giorni festivi e prefestivi (24-25 dicembre, 31 dicembre – 2 gennaio, 5-7 gennaio). Diverse le ipotesi sul tavolo, e a stabilire quale sarà la strada da prendere sarà un decreto legge o un Dpcm (ancora non è chiaro) che contemporaneamente dovrebbe consentire gli spostamenti tra piccoli comuni nei giorni 25, 26 dicembre e 1° gennaio, modificando così la norma prevista nel decreto 2 dicembre.

Nei fatti verrebbero estese a tutto il territorio nazionale, e quindi anche alle regioni della zona gialla, le misure previste nell’area rossa o arancione: negozi chiusi, ristoranti e bar aperti solo per l’asporto e la consegna a domicilio e divieto a spostarsi anche all’interno del proprio comune o regione.

Il lockdown di Natale potrebbe prevedere:

già a partire dal weekend 19-20 dicembre chiusura di tutti i negozi non essenziali, a eccezione di chi vende beni di prima necessità, consentendo deroghe agli spostamenti per il pranzo in famiglia;lockdown soft dal 24 dicembre al 2 gennaio

tutta Italia in zona arancione, con divieto a spostarsi tra i Comuni (a eccezione per chi vive in Comuni con meno di 5.000 abitanti, a cui potrebbe essere concesso di spostarsi entro un raggio di 30 km) ma con negozi che rimarrebbero aperticoprifuoco anticipato alle 20una stretta a singhiozzo, nei giorni più a rischio come appunto festivi e fine settimana.

Ad anticipare le intenzioni del Governo sulla nuova stretta è stato il ministro degli Affari regionali Boccia, che ha detto: “Dobbiamo dirci fino in fondo se la pausa natalizia deve servirci a mettere in sicurezza il Paese o se deve essere guidata solo dalla volontà di favorire il business. In questo momento affari e salute non solo conciliabili. E ho il massimo rispetto per chi ha sulle spalle il peso delle attività economiche. Dobbiamo metterci in testa che quando c’è un’epidemia e non c’è un farmaco, bisogna evitare gli spostamenti.