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Autopsie sui pazienti deceduti di covid-19: la scoperta degli scienziati

Autopsie rilevano coaguli di sangue in quasi tutti gli organi di pazienti deceduti per coronavirus
Durante sette autopsie eseguite su pazienti deceduti a causa della COVID-19 sono stati trovati coaguli di sangue in quasi tutti gli organi, sia nei vasi di grandi dimensioni che in quelli piccoli.

Inoltre, cellule chiamate megacariociti (deputate alla formazione delle piastrine) che solitamente sono presenti nel midollo osseo sono state trovate anche nel cuore, nei reni, nel fegato e in altri organi.

Le autopsie condotte su sette pazienti deceduti a causa della COVID-19, l’infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2, hanno fatto emergere la presenza di coaguli di sangue (trombi) in quasi tutti gli organi esaminati dai patologi. Inoltre, i grumi di sangue hanno interessato sia i vasi di grandi dimensioni che i piccoli capillari, dimostrando che il patogeno può causare danni praticamente in ogni distretto dell’organismo umano.

A condurre le autopsie sono stati scienziati della Scuola di Medicina Long Island presso l’Ospedale Winthrop dell’Università di New York, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del National Cancer Institute dei National Institutes of Health (NIH).

La dottoressa Amy V. Rapkiewicz, a capo del Dipartimento di Patologia del Langone Medical Center dell’ateneo americano, ha raccontato i dettagli “drammatici” delle autopsie durante un’intervista alla CNN.

Inizialmente si credeva che il SARS-CoV-2 – un virus respiratorio – colpisse fondamentalmente i polmoni, ma con la diffusione della pandemia e l’aumento vertiginoso di contagiati e decessi (al momento, sulla base della mappa dell’Università Johns Hopkins, sono rispettivamente quasi 13 milioni e 570mila) i medici hanno compreso che la COVID-19 ha un impatto molto più trasversale ed esteso.

Ricercatori italiani dell’Università Bicocca di Milano e dell’Ospedale San Gerardo di Monza hanno dimostrato che la trombosi è innescata dal fatto che il coronavirus aggredisce direttamente il tessuto endoteliale dei vasi, quello deputato a tenere sotto controllo eventuali coaguli di sangue, favorendo di conseguenza la formazione di grumi che possono provocare danni a vari tessuti e organi, compresi infarto del miocardio e ictus.