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Nuovo Dpcm, Conte lo ha firmato: tutte le misure fino al 24 novembre

La nuova bozza del Dpcm continua infatti a prevedere l’obbligo di chiusura alle ore 18 per i locali attinenti al settore della ristorazione, mantenendo la possibilità della consegna a domicilio e del ritiro da asporto fino a mezzanotte:

“A decorrere dal 26 ottobre 2020, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono sospese la domenica e i giorni festivi; negli altri giorni sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00”.

Ritornano inoltre le limitazioni agli spostamenti intercomunali, anche se in questo caso non si parla di un divieto ma di una forte raccomandazione a non muoversi dal proprio comune di residenza:

“Con mezzi di trasporto pubblici o privati […] salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”.

Per quanto riguarda i centri urbani particolarmente congestionati inoltre, è prevista la possibilità per i sindaci di interdire l’accesso al pubblico dopo le ore 21:

“Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.

Ritorno della Dad a scuola

Come preventivato anche dalla prima bozza del Dpcm, nelle scuole superiori ci sarà un ritorno al sistema della didattica a distanza per il 75% delle lezioni, con il restate 25% per il quale invece verrà garantita la presenza.

Misure analoghe a quelle già intraprese da alcune regioni negli scorsi giorni.