Lutto nella musica, morto uno dei più grandi dj italiani. Combatteva da più di un anno contro una malattia
E’ morto nella notte a Cassino Claudio Coccoluto, uno dei più noti dj italiani. L’artista – come ricorda Il Corriere della Sera – combatteva da più di un anno contro una malattia.
Tra i primi a ricordarlo il socio Giancarlo Battafarano, in arte Giancarlino, con cui aveva fondato il Goa:
“Se ne va il maestro più grande e l’amico di sempre – ricorda ricorda il suo amico e socio Giancarlo Battafarano, in arte Giancarlino -. Ha dato cultura alla musica nei club come dj e artista fuori dal coro. Sempre pronto a metterci la faccia con i media sia per gli aspetti gioiosi sia per i problemi del nostro settore. Con lui se ne va una parte di me”.
Chi era Claudio Coccoluto
Nato a Gaeta il 17 agosto 1962, aveva iniziato a fare il DJ a soli 13 anni, nel negozio di elettrodomestici del padre Erasmo (commerciante e partigiano durante la guerra) a Lungomare Caboto nella sua città natale.
Nel 1978 aveva iniziato a lavorare presso la radio locale Radio Andromeda, per diventare deejay a tempo pieno a metà anni 80. Gli inizi furono al Seven Up di Gianola (frazione di Formia) e all’Histeria di Roma.
Poi, Coccoluto fu il primo dj europeo a suonare al Sound Factory Bar di New York. Lavorava frequentemente al Goa di Roma.
Attivo su Radio Deejay con il programma C.O.C.C.O., dal 1990 Coccoluto produceva materiale suo: l’ultima pubblicazione a giugno 2008 (imusicselection5 – Vynil Heart). Nel 2008 aveva curato le musiche del film Io non ci casco di Pasquale Falcone.
In tv e in politica
Coccoluto si era presentato alle elezioni politiche del 2006 come candidato nel partito politico La Rosa nel Pugno.
Inoltre, aveva scritto il libro autobiografico Io, DJ, nel 2007) e nel 2009 aveva partecipato alla trasmissione Matrix di Canale 5, intervenendo sul tema delle droghe.
L’anno successivo era apparso a Ciao Darwin di Paolo Bonolis, nella puntata che vedeva “Lochness” contro “Fitness”. Nel 2018 aveva partecipato al docufilm “Vinilici. Perché il vinile ama la musica”, di Fulvio Iannucci.